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Tories, maggioranza assoluta a rischio. I sondaggi adesso "agitano" Johnson

Il premier glissa e non dice se lascerà in caso di vittoria parziale

Tories, maggioranza assoluta a rischio. I sondaggi adesso "agitano" Johnson

Londra - È nervoso Boris Johnson, nell'ultima settimana prima del voto. Il cambio di strategia del Labour e la sua lieve rimonta, ridotta ad otto punti percentuali di distanza dai Conservatori, minano la solita sicumera del biondo ex sindaco di Londra che amerebbe vincere facile. Inoltre le interviste lo mettono a disagio soprattutto quelle delle agguerrite giornaliste di Sky News, un'emittente a cui di fatto non ha concesso molte possibilità di farsi intervistare. In passato, quando gli sono stati chiesti I motivi di questa riluttanza ha risposto spazientito «ma di che diamine parla, se le sto rispondendo!» e ancora «sarebbe molto più utile se mi faceste domande sul programma elettorale». Ad ogni modo un'intervista televisiva di mezz'ora ieri l'ha rilasciata al programma domenicale di Sophie Ridge che l'ha incalzato sui temi più vari del programma conservatore. Ed anche questa volta Johnson è apparso nervosetto. I famosi capelli biondi più sparati del solito, mentre tentava di rispondere alle bordate della conduttrice. Le polemiche sul documento interno sul confine irlandese diffuso da Corbyn, la lotta all'immigrazione, il miglioramento del servizio sanitario. Johnson parte in quarta come sempre, ma la Ridge lo rimette a posto ogni volta che lui tenta di condurre il gioco. E quando lei gli chiede per tre volte se si dimetterà in caso alle elezioni di giovedì il partito non ottenga una maggioranza assoluta, menzionando proprio il sondaggio che rivela l'accorciata distanza tra il suo partito e i laburisti, lui evita di rispondere, ma ammette di essere nervoso. «La scelta giovedì è estrema è tra l'andare avanti come una nazione unica con un governo conservatore in grado di portare a compimento la Brexit o trascorrere i prossimi anni nella paralisi con due referendum, uno sull'indipendenza della Scozia e l'altro sull'Unione Europea. Perciò si, sono nervoso, è un momento critico per questo Paese, stiamo combattendo per ogni singolo voto». Se la cava un po' meglio, quando la giornalista gli ripropone una domanda che gli aveva già fatto e a cui lui aveva promesso di rispondere. «Ha pensato a qual'è la cosa più deplorevole che ha mai fatto in vita sua?» gli chiede Ridge e lui esclama «oh no, non quello di nuovo!» Poi è tutto uno scusarsi per non averci ancora pensato, un chiedere aiuto ai cameramen, un silenzio che sembra durare una vita. Alla fine la risposta arriva: «qualche volta sono salito pedalando con la bicicletta sul marciapiede, una cosa che non si dovrebbe fare mai».

Ridge sorride scettica e ritenta, ma Boris non è disposto a condividere con Sky e con il suo pubblico nessun altro peccato.

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