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È tornata la Nuova Ira Scontri a Londonderry, uccisa una giornalista

Perquisizioni della polizia a caccia di armi Molotov e spari dei dissidenti: morta Lyra McKee

È tornata la Nuova Ira Scontri a Londonderry, uccisa una giornalista

Londra La Nuova Ira l'ha uccisa con un colpo alla testa mentre documentava le nuove violenze di Londonderry. La giornalista Lyra McKee è morta giovedì sera in ospedale dopo essere stata vittima di un «incidente terroristico» nell'Irlanda del Nord. Si trovava nella zona di Cregan, durante la rivolta che ha colpito la città, quando è stata raggiunta da un colpo fatale al capo. La corsa all'ospedale purtroppo è stata inutile, Lyra, che lavorava a Belfast ed aveva soltanto 29 anni, è morta poco dopo esservi arrivata. Gli incidenti nella zona erano scoppiati dopo che la polizia aveva effettuato delle perquisizioni a tappeto poiché si pensava che un gruppo di dissidenti repubblicani avessero pianificato una serie di attentati nel weekend di Pasqua e avessero nascosto armi da fuoco ed esplosivi nelle abitazioni di Cregan.

L'intervento della polizia ha suscitato un'immediata risposta da parte dei membri ritenuti affiliati alla Nuova Ira che hanno lanciato contro la polizia una cinquantina di molotov e si sono impossessati di due veicoli di pattuglia ai quali hanno poi dato fuoco. Mark Hamilton, vice comandante del distretto ha dichiarato ieri che verso le 11 un uomo, ritenuto un dissidente repubblicano, ha iniziato a sparare, colpendo la giornalista. «I nostri pensieri vanno ora alla famiglia e agli amici di McKee» ha detto Hamilton nella conferenza stampa di ieri, annunciando l'apertura di un'inchiesta sulla sua morte. Gli agenti hanno soccorso immediatamente la giovane donna trasportandola all'ospedale dove purtroppo è deceduta a causa delle gravi ferite riportate. La sua uccisione è ora considerata un'aggressione terroristica a tutti gli effetti. «Portare un'arma da fuoco e mettersi a sparare in un'area residenziale piena di gente è' un atto calcolato ha spiegato Hamilton che può essere destinato soltanto a ferire e uccidere qualcuno».

L'organizzazione Saoradh, un gruppo repubblicano che contesta gli accordi del Good Friday, ha sostenuto che McKee è stata colpita incidentalmente da un «volontario repubblicano che stava tentando di difendere la gente dalla polizia. La responsabilità di quanto è accaduto è tutta delle Forze Armate della Corona Britannica ha dichiarato il gruppo che ha sempre negato di avere dei contatti con la Nuova Ira - che ha causato un confronto violento con la comunità». Lyra McKee era considerata una delle giornaliste più dinamiche e ammirate di Belfast, già autrice di importanti reportage investigativi, una voce di pace e tolleranza che mancherà a molti. Era stata notata per la prima volta nel 2014 a causa di un post scritto sul suo blog, intitolato Lettera a me stessa quattordicenne in cui parlava della difficoltà di crescere come gay, in una città come Belfast. La sua lettera era diventata un film e la sua carriera giornalistica era decollata in breve tempo. La sua partner Sara Canning, nel corso della veglia in sua memoria l'ha descritta «un'instancabile attivista della comunita' gay», mentre una delle sue più care amiche Ann Travers l'ha definita «una giornalista che amava aiutare gli altri, tentare di dare delle risposte alle persone. Il suo impegno verso la ricerca della verità era assoluto».

Il suo omicidio è stato condannato da tutti i leader del mondo politico.

«La perdita di un giornalista, in qualunque momento, in ogni parte del mondo, è un attacco alla verità stessa ha commentato il presidente irlandese Michale D Higgins e le circostanze in cui questo omicidio è avvenuto, un'aggressione alla polizia che difende il processo di pace, non può essere giustificato da nessuno».

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