Elezioni Regionali 2019

Toscana, Salvini frena sul candidato. Fdi e Fi non accettano diktat leghisti

Il leader del Carroccio smentisce le indiscrezioni: "La Ceccardi era l'unico nome, adesso c'è una rosa". E l'annuncio slitta a fine mese

Toscana, Salvini frena sul candidato. Fdi e Fi non accettano diktat leghisti

La partita del centrodestra per le Regionali in Toscana è tutt'altro che chiusa. Ieri a Firenze in molti si aspettavano che il segretario della Lega, Matteo Salvini, facesse il nome del candidato alla presidenza del Granducato. Era però palese che fosse solo un'idea perché, queste le voci che circolano tra i leghisti, i tempi non sono maturi e alla fine a decidere il nome del prescelto saranno Salvini insieme a Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. La Toscana, governata da sempre dalla sinistra, è infatti una piazza troppo importante affinché possa essere un solo leader a decidere. E a chi ipotizzava che il nome del candidato fosse quello di Susanna Ceccardi, l'ex vicepremier ha risposto senza mezzi termini: «Susanna è bravissima come sindaco e come europarlamentare - ha detto in un'intervista alla Nazione - Il suo è un ottimo nome e fino a qualche tempo fa, sono sincero, era anche l'unico. Ma adesso c'è una rosa più ampia. L'importante è fare in fretta».

La verità è che l'ipotesi potrebbe essere quella che la candidatura in Toscana non tocchi alla Lega, anche se il partito è quello con la percentuale maggiore di voti. Tutto dipenderà dalla suddivisione delle posizioni elettorali nelle altre Regioni che vanno al voto.

Il Granducato potrebbe toccare anche a Fratelli d'Italia, per cui circola il nome dell'onorevole Giovanni Donzelli, ma si parla insistentemente anche del sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, molto amato dai suoi cittadini e che metterebbe d'accordo molti animi. Non a caso Salvini ieri ha parlato di un «amministratore locale» per guidare la Toscana. Altro papabile il responsabile economico della Lega, Claudio Borghi, già candidato la scorsa volta come avversario di Enrico Rossi. Pare invece accantonato il nome del giornalista Paolo Del Debbio. «So che molti toscani - ha detto ancora Salvini - lo vedrebbero bene come governatore, ma lui è impegnato in una professione che lo affascina».

La partita si giocherà comunque nei prossimi giorni ed è possibile che il nome di chi alla fine la spunterà sarà fatto il prossimo 30 novembre al Tuscany Hall di Firenze, dove il partito del Carroccio sta organizzando una cena con oltre mille persone.

Sugli avversari politici l'ex ministro dell'Interno non ha usato mezze misure: «Paura di loro? Non scherziamo - ha detto ancora - A livello nazionale questi signori qui stanno dando uno spettacolo a dir poco penoso. In Toscana mi pare di capire che il tenore sia identico, tra cambi di casacca e giravolte. Lo stesso sindaco Nardella, che era il figlioccio di Renzi, adesso cos'è diventato? Forse un lontano cugino?».

Sulla scelta del candidato Salvini ha specificato che saranno i toscani, comunque, a decidere. Per la Toscana serve un nome forte, qualcuno che sia in grado di contrastare quella sinistra che dal dopoguerra non ha mai mollato la presa e che, di fatto, ha monopolizzato le scelte, scontentando molti cittadini. Ecco perché il nome sarà fatto solo dopo un'attenta valutazione da parte di tutti i partiti in campo che, come è nello spirito di collaborazione del centrodestra, sceglieranno di comune accordo per trovare la persona che possa fare la differenza e conquistare la Toscana portandola via alla sinistra come è avvenuto già con l'Umbria.

Cosa certa è che i tre partiti della coalizione stanno discutendo su una rosa di nomi di peso, che possano piacere ai toscani, siano essi sovranisti o moderati.

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