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Tradito dai grillini, Matteo si dedica a cani e gatti

Per evitare il caso Mosca, Salvini mobilita il Viminale a sostegno dei quattro zampe

Tradito dai grillini, Matteo si dedica a cani e gatti

Massimo Malpica

Roma Ora Salvini fa rima con gattini, più che con Savoini. I patemi per il Russiagate e le poche galanterie riservategli dagli alleati pentastellati sul pasticcio di mezza estate sull'asse lomabardo-russo risvegliano la passione del leader del Carroccio per i quattro zampe. Il ministro dell'Interno riscopre il suo animo animalista, spende parole al miele sui social per i mici del gattile del Verano, dedicando ai 450 miagolanti ospiti della struttura ben due delle sue celebri dirette Facebook oltre a un altro paio di post, con tanto di numero dedicato, al Viminale, per segnalare casi di violenza. Il tutto dopo aver stanziato un milione di euro proprio per la lotta al maltrattamento degli animali. E la passione per i pelosi di Matteo, non certo una novità, cresce però di intensità quando una così tenera arma di distrazione di massa torna più che utile, come negli ultimi giorni. Così, per dire, prima dei gatti del Verano era stato il turno di un poliziotto immortalato mentre nutre una micia incinta alla questura di Caltanissetta, e per questo promosso sulla bacheca Facebook di Salvini. E prima ancora, dei cani di Mineo. Mineo è la città dove ha sede l'odiatissimo, dal ministro, Centro di accoglienza richiedenti asilo siciliano, già tra i punti focali dell'inchiesta su mafia capitale e divenuto uno dei luoghi simbolo degli interessi agglomerati intorno al business dell'immigrazione. Il Cara di Mineo, ora, non ospita più migranti. Salvini infatti ne rivendica la chiusura che «ha fatto risparmiare quattrini», ma chiede aiuto per i cani che, lì, avevano trovato rifugio parallelamente agli stranieri. E per i quattro zampe non scatta il canonico «aiutiamoli a casa loro» tanto caro a Salvini, ma un tutto sommato sorprendente invito ad aprire le porte di casa e ad accoglierli. «Entro il 31 agosto - spiega allarmato il ministro - dobbiamo trovare una sistemazione per questi animali». E siccome Mineo, prosegue Salvini, «è un piccolo comune di 5mila abitanti ed evidentemente non può far fronte alla situazione», ecco dunque che parte l'appello alla solidarietà umano-canina, l'invito all'asilo. «Abbiamo bisogno di voi, per contributi, affidi e adozioni. Mi piacerebbe che qualcuno possa prendere a cuore uno dei cani di Mineo con un contributo economico o, meglio, aprendo le porte di casa sua». Chiudere i porti, aprire le porte. E strizzare l'occhio agli italiani che, quanto ad amore per gli animali, non hanno molto da invidiare a nessuno. Il Salvini pet-friendly che gira tra canili e gattili sotto il caldo sole di luglio, sui social funziona bene, e copre almeno un po' le polemiche per i dribbling e le omissioni sul Russiagate.

Peccato però che non tutti gli animali siano uguali per Salvini. E l'umano «prima gli italiani», declinato a quattro zampe, diventa prima gli animali domestici. Perché su lupi e orsi (trentini o russi) il leader del Carroccio ha posizioni meno tenere.

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