Daniel Mosseri
Berlino Un attacco gratuito e violento in pieno giorno condotto a Prenzlauer Berg, uno dei quartieri più giovani e vivaci di Berlino. In un video registrato da una delle vittime si vede un giovane arabo che prende a cinghiate un ebreo. Non si tratta qua di assegnare etichette ma di leggere i fatti. L'aggressore è un giovane, forse addirittura minorenne, che urla «Yahud!» («ebreo» in arabo) a una delle persone che poi colpisce ripetutamente. Gli aggrediti sono tre israeliani a passeggio in una Berlino baciata dal sole. I tre sono riconoscibili come ebrei perché almeno uno di loro porta sul capo la kippah, il copricapo che gli ebrei osservanti indossano anche al di fuori della sinagoga. Alla stampa locale, l'aggredito, identificato come Adam, ha detto di essere stato a più riprese provocato e insultato dal giovane arabo. «Nonostante lo abbia ignorato, ha cominciato a colpirmi con la cintura: al che ho deciso di filmarlo e denunciarlo alla polizia». Il giovane assalitore è poi stato fermato da uno dei suoi compari nella generale indifferenza dei passanti, ha aggiunto Adam. Quello ripreso in video e diffuso sui social media è solo l'ultimo di una lunga serie di atti di antisemitismo violento portato da aggressori arabi e musulmani. Violenze nelle scuole a danni di studenti ebrei e dimostrazioni di strada contro Israele a più riprese trasformatesi in manifestazioni collettive di odio antiebraico da parte di giovani arabi e turchi residenti in Germania. «Già tre anni fa avevo messo in guardia dal portare la kippah nelle zone arabe delle grandi città», ha commentato amaro Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei di Germania. «Adesso vediamo questi attacchi ripetersi anche nelle zone più trendy delle città: si tratta di una nuova dimensione». «Purtroppo osserviamo una crescita di questi casi», gli ha fatto eco il commissario governativo contro l'antisemitismo, Felix Klein, rivolto ai microfoni della Deutsche Welle, «gli attacchi antisemiti denunciati alla polizia sono 1500 l'anno». Le condanne sono fioccate da tutte le organizzazioni ebraiche e dall'ambasciatore d'Israele a Berlino, Jeremy Issacharof, che si è detto «molto disturbato» dalle immagini.
Anche la cancelliera Angela Merkel ha fatto giungere le sue parole di condanna: «L'antisemitismo va combattuto con forza e determinazione». Mentre l'omologo islamico di Schuster, il presidente del Consiglio islamico Aiman Mazyek, ga detto: «All'interno del nostro gruppo non ci deve essere un solo millimetro di spazio per l'antisemitismo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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