Alle 4.38 di ieri notte la terra ha tremato nel Mugello come cento anni fa esatti, nel 1919, quando quando il terremoto uccise cento persone. Lo sciame sismico è partito alle 20.38 di domenica sera, con oltre 90 scosse di cui nove superiori al magnitudo 3.
È stata una notte da incubo per i toscani. Le zone maggiormente colpite, con danni limitati alle cose e nessun ferito, sono il centro di Barberino di Mugello, la frazione di Galliano e S. Agata, nel comune di Scarperia e San Piero a Sieve. Ma anche a Firenze la gente è scesa in strada, soprattutto dopo la scossa più forte, quella di 4.5, che è stata avvertita fino a Pistoia, Pisa e Livorno.
I danni maggiori si sono riscontrati i prossimità dei due epicentri, localizzati a circa 9 chilometri di profondità, sotto ai territori di San Piero e Scarperia.
Nonostante l'intensità, però, i danni agli edifici sono stati lievi, anche se alcune strutture sono state dichiarate inagibili, come la sede del municipio di Barberino, la chiesa e la canonica. Tanto che per precauzione le scuole dell'intero comprensorio rimarranno chiuse fino a emergenza finita. Tra queste gli istituti scolastici di Barberino di Mugello, Dicomano, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Firenzuola, Vaglia, Borgo San Lorenzo, Vicchio e Vernio. Moltissime le persone che si sono riversate in strada e hanno abbandonato le loro case anche sotto la pioggia battente.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha chiarito: «Abbiamo appreso che i vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile l'intero edificio del municipio di Barberino del Mugello, che a quanto pare è il Comune che ha subito più danni di tutta l'area interessata dal sisma», mentre quello di Scarperia San Piero, Federico Ignesti, ha parlato di «scossa che ha fatto davvero paura». La Protezione civile è ancora al lavoro visto che lo sciame sismico potrebbe proseguire anche per settimane.
I residenti fuori dalle loro abitazioni al momento sono una settantina, anche se è possibile che dopo un'attenta verifica degli edifici il numero possa aumentare. Tanto che il presidente della Regione, Enrico Rossi, dopo aver fatto un sopralluogo nella zona, ha spiegato che «la decisione che è stata presa è stata di completare l'allestimento della palestra a Barberino per circa 70 posti e poi iniziare la costruzione di un campo di tende nella zona designata dalla Protezione Civile, individuata vicino al lago, per un centinaio di persone». È quindi possibile che nell'area sia creata una zona rossa con una tendopoli per chi è fuori casa. Il tutto mentre si sta vagliando la possibilità di alloggiare, come ha detto ancora Rossi, le persone malate «in residenze sanitarie». I danni non sono per il momento quantificabili, ma la Regione Toscana ha messo a disposizione ogni risorsa per le esigenze della popolazione. Il sindaco di Vicchio, Filippo Carlà Campa, ha detto a Radio Rai che «la scossa è stata abbastanza lunga, soprattutto la prima, sono caduti oggetti in un supermercato». Super lavoro anche per i vigili del fuoco, che stanno verificando i vari edifici dell'area colpita, in particolare le zone meno raggiungibili e più isolate.
L'Unione comuni del Mugello ha anche aperto la sala intercomunale della Protezione civile dove c'è l'unità di crisi che coordina i lavori. Disagi anche alla viabilità, soprattutto ferroviaria. Ieri, per verifiche alle linee dei treni, si sono accumulati ritardi da e per Firenze anche di 240 minuti fino alle 8.30.
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