Il treno sotto le bombe russe. Tutti vivi i pacifisti italiani

Gli ordigni caduti a pochi metri dai convogli dei 110 attivisti. Tajani: "Grazie agli ucraini eroici che li hanno aiutati"

Il treno sotto le bombe russe. Tutti vivi i pacifisti italiani
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È stato un sabato notte di paura quello vissuto da 110 attivisti italiani del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta (Mean), partiti da Kiev e diretti al confine polacco al termine della loro decima missione in Ucraina. Il treno sul quale viaggiavano è stato sfiorato dal massiccio raid russo che ha colpito duramente diverse regioni del Paese. Il convoglio aveva lasciato la capitale ucraina in serata e, dopo circa tre ore di viaggio, all'altezza di Zhytomyr, gli attivisti si sono trovati nel mezzo dell'inferno. "Abbiamo udito le prime esplosioni e colpi d'artiglieria mentre il treno proseguiva verso ovest" hanno raccontato alcuni partecipanti. Le detonazioni si sono intensificate all'ingresso nella regione di Leopoli, dove i bombardamenti russi hanno causato nuovi blackout e momenti di forte tensione a bordo. Il treno è poi riuscito a riprendere la marcia fino al confine polacco. Tutti i membri della missione sono incolumi e si trovano ora in Polonia, assistiti dal personale dell'Ambasciata italiana a Varsavia. Su X, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che "tutti gli attivisti sono entrati in Polonia e stanno bene. Sono stati assistiti dall'Ambasciata italiana a Varsavia per poi ripartire da Cracovia. Ringraziamo gli ucraini, popolo eroico, che li hanno aiutati".

Intanto, il bilancio del raid notturno è drammatico: 6 morti e 11 feriti, secondo quanto riferito da Zelensky, che ha denunciato un attacco coordinato "con oltre 50 missili e circa 500 droni d'attacco". L'Aeronautica militare ucraina ha intercettato per la precisione 549 vettori d'attacco aereo: 496 droni e 53 missili. La difesa antiaerea è riuscita ad abbatterne 478, tra cui 439 UAV di tipo Shahed e Geran, un missile Kinzhal, 32 missili da crociera Iskander e sei missili Kalibr. Gli altri hanno raggiunto gli obiettivi, e le esplosioni hanno colpito duramente diverse regioni come Ivano-Frankivsk, Cernikiv, Sumy, Kherson, Odessa e Karkhiv (2 morti in serata). A Zaporizhzhia, una persona ha perso la vita e almeno altre nove sono rimaste ferite. Intere zone della città sono rimaste senza luce né acqua. Anche Leopoli ha subito danni alla rete elettrica. "I missili russi seguono traiettorie quasi balistiche, oscillando vicino al bersaglio, e questo rende più difficile il lavoro dei sistemi Patriot" denuncia con preoccupazione il portavoce dell'Aeronautica Ignat, che conferma un assalto a semi-cerchio. Il ministero della Difesa russo sostiene invece che i raid della notte hanno colpito obiettivi militari e infrastrutture energetiche, e rivendica avanzamenti nel Donetsk. La tensione si è estesa oltre i confini ucraini. Tant'è che la Polonia ha fatto decollare i propri caccia per garantire la sicurezza del suo spazio aereo. Sul campo le truppe russe si troverebbero in fase di stallo nel Dnipropetrovsk. Le autorità ucraine hanno messo in guardia i rappresentanti del Congresso americano sulla presenza di mercenari cubani (circa 5mila) arruolati dalla Russia.

La procura antiterrorismo francese ha aperto un'indagine per "crimine di guerra" dopo la mortedel fotoreporter Antoni Lallican. Pechino ha smentito ufficialmente di fornire a Mosca dati satellitari per gli attacchi all'Ucraina. Kiev starebbe già utilizzando i missili a lungo raggio e supersonici Flamingo.

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