Caso Biloslavo, i deputati leghisti: "Via i violenti dall'Università di Trento"

Dopo il caso Biloslavo, i deputati trentini della Lega scrivono al governo e chiedono di togliere ai "violenti" gli spazi autogestiti concessi da Sociologia

Caso Biloslavo, i deputati leghisti: "Via i violenti dall'Università di Trento"

Via i "violenti" dall'università di Trento. Lo chiedono i deputati trentini della Lega a seguito delle contestazioni dei collettivi contro la presenza del cronista del Giornale Fausto Biloslavo a un incontro organizzato presso la Facoltà di Sociologia a fine ottobre. In un comunicato, i parlamentari leghisti annunciano un'interrogazione rivolta al Ministro dell'Istruzione "in merito alle condotte violente e illegali da parte di alcuni studenti avvenute negli atenei italiani ed in particolare presso la facoltà di sociologia di Trento". Infatti, spiegano Diego Binelli, Vanessa Cattoi, Martina Loss e Mauro Sutto, "l’Università di Trento ha raggiunto l’attenzione della stampa nazionale per un grave episodio di intolleranza e violenza accaduto alla fine dello scorso mese di ottobre quando un gruppo di studenti ha inscenato una protesta in occasione della conferenza del giornalista Biloslavo, che ha impedito il regolare svolgimento dell’evento, anche con atti violenti contro le strutture della Facoltà di Sociologia e delle persone presenti".

Dal dicembre 2018, sottolineano, "la Facoltà di Sociologia di Trento ha messo nuovamente a disposizione di un gruppo di studenti uno spazio per attività autogestite, nonostante in passato lo stesso spazio fosse diventato la sede riservata di gruppi di impronta anarchica, sede organizzativa da dove sono partite diverse azioni di protesta svoltesi nella città di Trento, mostrando così il fallimento di politiche troppo permissive degli atenei". A inizio novembre, proseguono, "la stampa ha inoltre riportato la notizia di come i Rettori delle Università di Roma, Milano, Firenze si siano ribellati alla moda dei ‘rave’ illegali organizzati all’interno dei loro atenei con la complicità il più delle volte dei collettivi e centri sociali. Non si può dimenticare come le università abbiano tra i valori principali alla base della loro attività proprio l’educazione delle future generazioni, attraverso l’insegnamento di principi quali il rispetto della res publica e la capacità delle nuove generazioni di partecipazione attiva e consapevole alla vita civile e al mondo del lavoro".

I deputati della Lega chiedono al governo, dunque, quali iniziative, anche di carattere normativo, intende adottare per "contrastare le azioni violente e illegali di gruppi di studenti come quelle di cui in premessa", pur nel rispetto della "libertà di pensiero e di espressione degli studenti medesimi", al fine di garantire "una maggior sicurezza pubblica e al contempo salvaguardare quella funzione educativa di crescita sociale e culturale delle università, propedeutica alla formazione dei giovani".

Come raccontato da il Giornale.it, il 30 ottobre scorso, sono state ore di tensione quelle vissute nella facoltà di Sociologia dell'Università di Trento, dove i collettivi di sinistra radicale hanno tentato di impedire al giornalista Fausto Biloslavo di parlare in aula. Come raccontato, alcuni gruppi di studenti hanno cercato in tutti i modi di non far parlare il reporter, mentre fuori ci sono stati dei veri e propri episodi di violenza da parte di gruppi di estrema sinistra e di estrema destra.

Una situazione incandescente che ha colpito soprattutto quei ragazzi (la maggior parte) che voleva ascoltare il racconto del giornalista. Il 17 ottobre, la conferenza sulla Libia a cui il giornalista era stato invitato era stata annullata proprio per via delle contestazioni dei collettivi.

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