Il ministro dell'Economia Giovanni Tria mette nuovamente dei paletti all governo gialloverde: "La riduzione delle tasse su cittadini e imprese sarà compatibile con gli spazi finanziari che si renderanno disponibili". Come dire: prima di parlare di flat tax e reddito di cittadinanza ci vorrà ancora del tempo.
Ma è soprattuto la "tassa piatta" ad essere in bilico: "Ho avviato una task force con l'obiettivo di analizzare i profili di gettito e distributivi del sistema in vista della definizione della flat tax, in un quadro coerente di politica fiscale e in armonia con i principi costituzionali di progressività dell'imposta. Principi che invece l'attuale struttura dell'Irpef fa difficoltà a garantire". Stesso discorso per il reddito di cittadinanza, promesso e sbandierato dai grillini in campagna elettorale: "Dire 'Quanto costa?' è una domanda mal posta. Si tratta di trasformare strumenti di welfare in un altro strumento, calcolare il costo differenziale e vedere come introdurlo gradualmente. Dire 'Questo costa tanto' è una stima priva di significato".
La vera scadenza per Tria è il 27 settembre, quando il Tesoro dovrà presentare il quadro programmatico delle riforme: "Per l'anno in corso è possibile ancora raggiungere una crescita non lontana da quella
programmata, anche se in rallentamento" e a tale scopo "l'obiettivo del governo nel corso della legislatura è di rafforzare la crescita economica in un quadro di coesione e inclusione sociale". Ancora una volta, Tria frena i sogni del governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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