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Tria: "Il taglio dell'Irpef? Si farà, ma in maniera graduale"

Il ministro Tria apre a taglio dell'Irpef, flat tax e pace fiscale: "Sono molto favorevole, ma bisogna valutare la compatibilità col vincolo di bilancio". Le coperture? Dalle agevolazioni

Tria: "Il taglio dell'Irpef? Si farà, ma in maniera graduale"

Anche Giovanni Tria promette una manovra economica che possa abbassare le tasse con una riduzione delle aliquote che portino gradualmente alla flat tax e alla pace fiscale.

Lo ha spiegato lo stesso ministro dell'Economia che alla "Summer School" di Confartigianato si è detto "molto favorevole" a un riforma del Fisco come da contratto di governo: "Bisogna trovare spazi per partire gradualmente con un accorpamento e una riduzione delle aliquote dei redditi familiari", ha assicurato. Poi però ha parlato di una modifica "graduale" e della necessità di capire "se si può fare compatibilmente con i vincoli di bilancio". Ci sarà anche la pace fiscale, assicura poi il ministo: "Sarà tanto più motivata quanto più cambierà il sistema fiscale".

Anche il reddito di cittadinanza si può fare ma "il problema è come lo si disegna": "Il problema di fondo deve essere affrontato", ha detto, "Ci sono molte questioni, importante è declinarle in modo coerente. Bisogna valutare qual è il costo addizionale, bisogna vedere quanto serve in più. Serviranno un pò di fondi, il problema è il disegno di questo reddito di cittadinanza. Si tratta di disegnarlo in modo che abbia effetti positivi perché il reddito di cittadinanza aiuta la crescita se è disegnato bene. Bisogna strutturarlo in modo da non creare disincentivi, aiuta la crescita perché consente di spostare risorse, ridistribuisce il reddito più che la domanda".

Per quanto riguarda le coperture, Tria ha sottolineato come la flat tax possa essere finanziata "con le tax expenditures", cioè con le agevolazioni: "È un problema complesso che richiede tempo", ha aggiunto il ministro, "C'è una massa di tax expenditures che non sempre rende chiaro l'esatto ammontare che viene versato al fisco".

Il titolare del Mef ha parlato anche della Cassa depositi e prestiti: "Non so se deve diventare una nuova Iri ma non deve essere una nuova Gepi con un intervento in imprese più o meno decotte", ha sottolineato, "È un soggetto partecipato, controllato dal Mef, ma è un soggetto privato e ogni azione deve essere correlata al calcolo economico. Se viene registrato nel settore pubblico, ci sarebbe un salto del rapporto debito/Pil a cui non voglio neanche pensare. Bisogna stare attenti a come si usa questo strumento in un certo senso è il nostro fondo sovrano ma staccato dalla pubblica amministrazione e come ogni fondo sovrano si muove secondo il calcolo economico".

Tria ha poi aperto alle Grandi opere e in particolare a Tav e Tap: "Personalmente spero che si facciano e che il problema si sblocchi", ha detto, "Spero che ci sarà una soluzione anche perché si tratta di grandi collegamenti internazionali".

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