Londra Jordi Casamitjana è uno zoologo di 55 anni, di cui più di 20 vissuti nel Regno Unito a battersi e a lavorare per la protezione degli animali. La gente lo conosce come «l'uomo delle vespe» perché esperto di vespe sociali. Ma Jordi è anche un «vegano etico» e da oggi potrebbe entrare a buon diritto nella storia del veganesimo. Un anno fa ha deciso di portare in tribunale la League Against Cruel Sports, un ente di beneficenza dove lavorava come capo della politica e della ricerca che lo aveva licenziato nel 2018. Aveva scoperto che l'ente investiva in fondi pensione collegati a società che facevano test sugli animali e aveva diffuso quest'informazione. L'ente l'aveva licenziato per malacondotta, ma lui ritiene che la ragione reale sia il suo essere vegano quindi vuole denunciare i suoi ex datori di lavoro per discriminazione. Prima però ha dovuto presentare un'istanza chiedendo che il veganesimo venga assimilato a un credo filosofico o religioso e come tale difeso dalla legge sull'uguaglianza, il 2010 Equality Act. Oggi, a Norwich, per la prima volta un tribunale civile sentirà le sue ragioni e deciderà se concordare con lui.
Se questo zoologo di 55 anni dallo sguardo innocuo, che presenzia a tutte le marce anìmaliste possibili portandosi dietro enormi volpi di peluche e frequenta solo donne o uomini vegani come lui, dovesse vincere la causa, lascerebbe un segno nella storia di quella che è già considerata da molti non una semplice opzione dietetica ma una scelta di vita vera e propria che ti definisce come essere umano. Decidendo a suo favore il giudice stabilirebbe che il signor Casamitjana non può venir discriminato per quello che è allo stesso modo come non possono esserlo un cristiano o un musulmano.
«Credo o religione» è una delle categorie che definiscono una persona difese dalla legge. Le altre sono età, sesso, disabilità, cambio di genere, unioni civili e religiose, gravidanza e maternità, razza e orientamento sessuale. Per «meritare» di entrare nel novero il veganesimo deve dimostrare di avere alcune caratteristiche tra cui quella di non esser in conflitto con i diritti fondamentali degli altri.
Il legale di Casamitjana, Peter Daly, è ottimista e si augura che questa sentenza possa veramente segnare un punto di svolta per tutti I vegani. «Se vinceremo ha dichiarato alla Bbc potremo basarci su questa decisione per combattere le discriminazioni contro i vegani nel mondo del lavoro, nel commercio di beni e servizi, nell'istruzione». I rischi di una simile decisione non sono tuttavia inesistenti laddove I principi vegani potrebbero andare a scontrarsi con quelli di altre persone, per esempio con le convinzioni di alcuni medici convinti che una dieta così ristretta possa portare i figli delle coppie vegane alla malnutrizione e alla morte.
Oggi nel Regno Unito vivono 600 mila vegani e il numero
continua ad aumentare. La carne rossa ha perso il 4 per cento nei primi sei mesi del 2019 a fronte di un aumento del 18 per cento delle vendite di alimenti sostitutivi. Per il «regno del bacon» è già una sconfitta morale.
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