Cronache

Per il tribunale sono discriminatori: basta parcheggi riservati alle donne

Accolto il ricorso di un 26enne: "Sono un insulto alla parità"

Per il tribunale sono discriminatori: basta parcheggi riservati alle donne

Berlino In Germania i posti auto a tema vanno di moda. Oltre a quelli riservati per legge ai disabili, i supermercati hanno per esempio parcheggi dedicati alle auto che trasportano bambini. Non importa se il conducente è il papa o la mamma: basta che ci sia un piccolo sul seggiolino e il genitore potrà parcheggiare nel posto più ambito, quello cioè vicino ai carrelli per la spesa e all'ingresso del supermercato. Ma se c'è un giudice a Berlino, come disse il leggendario mugnaio di Potsdam annunciando ricorso contro l'imperatore Federico II di Prussia che voleva espropriare il suo mulino, forse un domani i parcheggi per i bebè a bordo spariranno. E questo giudice c'è. Il tribunale amministrativo di Monaco ha infatti accolto il ricorso di un uomo intenzionato a far sparire i parcheggi riservati alle sole donne nella cittadina di Eichstätt, in Baviera. Arrivato in auto dal Nord Reno-Westfalia per fare visita a un amico, il 26enne Dominik B. Bayer ha avuto qualche difficoltà a trovare parcheggio ad Eichstätt. Troppi, a suo dire, i posti auto riservati alle donne. Bayer, che studia legge e che ha certamente trovato il modo di farsi pubblicità su scala nazionale, si è dunque rivolto al Tar bavarese arguendo che la segnaletica verticale riservata alla legge infrangeva la legge per due motivi. Il primo: sia la Legge fondamentale tedesca sia la Costituzione del Libero Stato di Baviera sanciscono l'eguaglianza fra i sessi, un principio volgarmente brutalizzato dai posti auto per sole donne. Secondo: per il ricorrente le quote di parcheggio sono un insulto istituzionalizzato nei confronti delle donne, riconosciute come poco abili a provvedere a se stesse. La creazione dei parcheggi rosa risale al 2016: dopo lo stupro di una donna a Eichstätt, il comune aveva pensato di riservare al gentil sesso i posti auto più illuminati e più vicini alle entrate degli edifici. Salomonicamente, il tribunale amministrativo di Monaco ha dato ragione tanto a Bayer quanto all'amministrazione pubblica. I cartelli blu che obbligano di lasciare il posto libero alle donne saranno rimossi entro febbraio, ha stabilito il giudice. Allo stesso tempo, il comune potrà sostituirli con altri in cui non si obblighi ma si chieda di lasciare cavallerescamente il posto a una donna al volante.

Poiché siamo in Germania e la chiarezza è d'obbligo, la nuova segnaletica dovrà indicare che il macho menefreghista non subirà conseguenze di sorta se userà il posto rosa.

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