Il triste destino di Maria, seduta su quella bomba

Il tritolo collocato sotto il sedile 31A: il posto di una 15enne in vacanza con la mamma

Il triste destino di Maria, seduta su quella bomba

L'epicentro della morte sul Metrojet russo impallinato nei cieli del Sinai dal terrorismo islamico si colloca al posto 31A. È questa la conclusione cui sono giunti gli investigatori russi in un rapporto pubblicato ieri. Nei giorni in cui la Francia piange le vittime del Bataclan e l'Italia si unisce al dolore colmo di dignità dei genitori della veneziana Valeria Solesin, la Russia fa un passo avanti nelle indagini sull'attentato che lo scorso 31 ottobre ha annientato i 224 passeggeri del volo A321 diretto da Sharm-el-Sheikh a San Pietroburgo. Ieri gli inquirenti hanno reso nota l'identità della passeggera alla quale la sorte ha assegnato il posto 31A. Secondo i test effettuati dalla polizia scientifica, la bomba che con la potenza di oltre un chilo di tritolo ha spezzato in due il velivolo sarebbe stata collocata proprio in corrispondenza di quel sedile, probabilmente nello spazio destinato al giubbotto di salvataggio. Lei si chiama Maria Ivleva, lunghi capelli castani e occhi chiari. Ha soltanto 15 anni, è un'adolescente. A guardare le sue foto sul social network russo Vk, appare come una ragazza sorridente e vitale, di una bellezza acqua e sapone.

La possiamo immaginare intenta a godersi gli ultimi momenti di spensieratezza prima del ritorno alla routine tra scuola, palestra e amici. Forse con le cuffie alle orecchie canticchia un ritornello, o con una rivista tra le mani sbircia dal finestrino e scambia qualche parola con la madre Marina, anni 44, seduta accanto. Nessuna delle due sa che di lì a poco quell'aereo deflagrerà in cielo. Maria è ignara di essere finita su un volo maledetto, bersaglio del terrorismo islamico. «La potenza esplosiva si è espansa in avanti fino alla fila 27 e indietro fino alla 32», spiega il rapporto di fonte russa. Maria rappresenta l'epicentro della furia omicida in nome di Allah. È la prima a morire, spiegano gli inquirenti. La vita di questa 15enne russa, che somiglia alle coetanee italiane e francesi e inglesi, si è disintegrata in un attimo. Una sorte simile è toccata alla madre, seduta al 31B, e alla 77enne Nadezhda Bashakova, posto 30A. La signora Nadezhda è in compagnia della figlia, sono due viaggiatrici assidue e lo scorso anno sono state a Goa. Hanno sofferto invece minuti di autentico terrore i passeggeri seduti nelle file più distanti: l'aereo, esploso a un'altitudine di 31mila piedi, è caduto in picchiata a una velocità di 6mila piedi al minuto. Ha impiegato del tempo prima di schiantarsi al suolo.

Sulla rivista jihadista Dabiq è comparsa la foto del presunto ordigno collocato al posto 31A: si tratterebbe di un congegno artigianale composto da una lattina, un detonatore e un apparato elettronico. Secondo l'intelligence russa e inglese, per eludere i controlli i terroristi avrebbero reclutato un addetto al carico dei bagagli. Si viaggia ancora tra le ipotesi. L'unica certezza è che Maria non c'è più.

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