Esisteva una evidente difformità tra i soldi ricevuti e i servizi offerti ai migranti. Per questo Massimiliano Lombardo, 42 anni, gestore dell'ostello della Ghiara e presidente della cooperativa Ballarò è stato indagato dalla Guardia di Finanza di Ferrara. Stessa sorte anche per i responsabili di altri quindici centri attivi nell'accoglienza, che sono accusati di falso e truffa allo Stato nell'erogazione di fondi pubblici.
La coop Ballarò, come riporta Reggio Sera, si occupa della gestione di ostelli in Sicilia e Toscana, mentre in Emilia Romagna a Reggio e Ferrara.
A Reggio fa parte insieme a Ceis e Papa Giovanni della rete provinciale di cui capofila è la Dimora d'Abramo, che ha il compito di favorire l'inserimento dei rifugiati inseriti nei progetti di accoglienza straordinaria e di quelli inseriti nei percorsi Sprar. E una volta arrivati a Reggio Eminila i migranti vengono distribuiti nell'ostello della Ghiara.
L'indagine, che ha portato la Procura ad aprire un fascicolo, è nata a Ferrara in seguito a presunte difformità, trovate nei libri di una cooperativa, tra gli ospiti registrati e quelli per i quali sono stati effettivamente erogati i fondi pubblici per l'accoglienza. Da qui la guardia di finanza, sotto la guida dei pm emiliani, ha deciso di estendere i controlli a tutte le associazioni, cooperative e Onlus, che si occupano dell'accoglienza dei migranti a Ferrara e provincia fra cui, appunto, la coop Ballarò.
Le fiamme gialle, così, giovedì mattina hanno sequestrato la documentazione necessaria ad appurare se il numero delle presenze nei centri e i servizi erogati corrispondessero realmente al denaro che la cooperativa aveva ricevuto dallo Stato.
Le coop e le associazioni finite sotto la lente d'ingrandimento sono in particolare quelle che negli ultimi anni hanno gestito i progetti Sprar o che svolgono la funzione di Cas (Centri Accoglienza Straordinaria) in base al bando pubblicato dall'Asp responsabile dell'accoglienza in base alla convenzione siglata con la Prefettura di Ferrara.
L'accoglienza a Ferrara, secondo la convenzione tra Prefettura e Asp per l'anno 2018, ha un costo stimato di
quasi 20 milioni di euro, ipotizzando 1.500 persone accolte per l'interno anno, al costo di 35 euro a persona, escluse eventuali riduzioni come sono previste, ad esempio, nel caso di temporanei allontanamenti dalle strutture.
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