Ma Trump "sdogana" la festa cristiana

Dopo i «Buone vacanze» di Obama tornano gli auguri e i simboli tradizionali

Ma Trump "sdogana" la festa cristiana

Alleluja! è finita la stagione in cui il Natale era stato messo al bando e costretto alla clandestinità: con Donald Trump il vero Christmas Day può essere nominato come legittima festa cristiana, una festa non solo occidentale, decorabile con albero e festoni ma anche con Bambino, bue, asinello e accessori pastorali. La Casa Bianca infatti issato i suoi alberi e ha fatto scrivere in lettere d'oro e di festa le parole Merry Christmas mandando in pensione l'ipocrita Happy Holidays.

È un'enorme rivoluzione perché il Natale era stato da quasi 20 anni al bando negli Stati Uniti. I democratici lo avevano gradualmente offuscato per motivi elettorali, spacciati per rispetto etnico-religioso, sostenendo che offende chi non ce l'ha, in particolare gli islamici costretto a contenere tentazioni e desideri dei bambini. È stato questo il motivo per cui, finché Barack Obama ha abitato al 1.600 di Pennsylvania Avenue, dall'ufficio postale presidenziale di White House partivano soltanto biglietti con scritto Happy Holiday, buone feste. Trump ha sbaraccato questa regola non scritta e già che c'era ha segnato un altro punto politicamente scorretto prendendo i giro una deputata democratica di origini Navajo, citando la principessa indiana Pocahontas. Trump stava ricevendo nello Studio Ovale tre veterani native (di origini pellerossa), che avevano combattuto nella seconda guerra mondiale: erano quei soldati che comunicando per radio nella loro lingua nativa impedirono ai tedeschi di decifrare le comunicazioni militari americane. I tre vecchi combattenti erano in uniforme e commossi, quando Trump ha citato ironicamente, senza nominarla, la deputata democratica Elizabeth Warren del Massachusetts col soprannome di Pocahontas. La Warren è stata accusata di aver abusato dei suoi privilegi di discendente dei pellerossa per fare carriera all'Università di Harvard. Ne è nato un caso sulle precise parole che avrebbe usato il presidente, ma è certo che Trump adora mandare al diavolo le prescrizioni politicamente corrette, come ha fatto con quella che aveva trasformato il Natale in una festività meticcia «delle candele».

L'ebraica Hanukkà (o meglio Chanukah) è una grande festa delle candele che cade in periodo natalizio (con tutt'altro significato) ma esiste anche una festa invernale afroamericana che usa la candela come simbolo, ciò che ha permesso di includere gli islamici che usano candele per qualsiasi loro celebrazione religiosa. Il Natale cristiano era stato eliminato insieme alle espressioni Prima o Dopo Cristo, sostituite con prima o dopo l'inizio dell'Era Volgare. Il Natale era stato declassato da Obama al rango di una delle indistinguibili e luminescenti festività di dicembre per non far sentire ai non cristiani il peso emotivo.

Trump ha rimesso le cose al loro posto: d'ora in poi, il 25 dicembre si

celebra con il vero nome, albero, decorazioni, festoni e presepi. Per quel giorno si augura d'ora in poi il Buon Natale e non l'ipocrito buone feste, come sussurravano un tempo i benestanti porgendo la mancia al portiere.

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