Trump soffia sul voto anticipato: "Chi l'ha dato a Hillary ci ripensi"

Ventisei milioni di elettori si sono già recati ai seggi prima dello scandalo, ma in sette Stati è consentito cambiare idea

Trump soffia sul voto anticipato: "Chi l'ha dato a Hillary ci ripensi"

New York - La battaglia per la conquista della Casa Bianca è al rush finale, ma in tutti gli Stati Uniti sono oltre 26 milioni i cittadini che hanno già votato per corrispondenza usando il cosiddetto meccanismo dell'early voting. A rivelarlo è un'analisi condotta da Nbc News, mentre il New York Times segnala un altro dato significativo: l'affluenza degli elettori neri negli swing states, gli indecisi, è scesa di parecchio rispetto a quattro anni fa. Quest'ultimo indice è preoccupante soprattutto per Hillary Clinton, che conta molto sulla comunità afroamericana, in particolar modo considerando che il numero degli elettori che hanno fatto ricorso al voto anticipato è raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2012: sia a livello generale (26 milioni contro 13,5 milioni) sia in dodici stati chiave, dove una settimana prima dell'election day tra Barack Obama e Mitt Romney avevano espresso la loro preferenza 8 milioni di persone, mentre oggi si è già arrivati a quota 12 milioni e 600 mila.

In alcuni Stati Usa, tuttavia (almeno sette, per la precisione) ai cittadini è concesso cambiare idea anche dopo aver espresso al propria preferenza per corrispondenza. In Minnesota, Connecticut e Hawaii per esempio, come spiega Fox News, si ha tempo sino al primo novembre per modificare il voto. In Pennsylvania lo si può fare in qualsiasi momento sino al giorno delle elezioni, mentre a New York è concesso richiedere una nuova scheda elettorale per corrispondenza sino al giorno prima dell'apertura delle urne. E in Wisconsin si può cambiare idea sino a tre volte. Si tratta di una possibilità che molti elettori potrebbero sfruttare più che mai in queste presidenziali decisamente sui generis, dove non mancano i colpi di scena su entrambi i fronti. Ma in particolare è l'entourage di Donald Trump a far leva su questa opportunità, incitando gli elettori a votare di nuovo (ovviamente per il tycoon), dopo gli ultimi sviluppi sull'emailgate.

Intanto, proprio analizzando i numeri del voto anticipato, emerge che i neri stanno abbandonando la Clinton. In alcuni Stati chiave, determinanti per scegliere il prossimo presidente, l'affluenza tra la comunità afroamericana è scesa di parecchio rispetto a quattro anni fa, facendo registrare un -16% in North Carolina (a fronte di un +15% dell'elettorato bianco) e -10% in Florida. E anche in Ohio - altro battleground state - si conferma la tendenza, soprattutto nelle aree a forte insediamento democratico e nero come Cleveland, Columbus, e Toledo. Le ragioni di questo calo sembrano essere sia politiche che logistiche - afferma il NYT - e sono dovute sia al minore entusiasmo degli elettori che ad impedimenti sulle procedure di voto. Certo la diminuzione dell'elettorato di colore, accorso in massa alle urne quando il candidato era Barack Obama, primo presidente afroamericano della storia Usa, era prevedibile. Ma in una condizione di incertezza come quella che sta animando gli ultimi giorni della corsa verso la Casa Bianca, ogni voto perso potrebbe essere fatale. Proprio per questo Obama è sceso in campo tenendo comizi a tappeto tra la Florida e il North Carolina, con l'obiettivo di mobilitare quanto più possibile il sostegno black per Hillary.

Il Commander in Chief uscente ha fatto appello a tutte le persone che hanno a cuore la sua presidenza, le quali devono capire come tutte le sue conquiste si fondino sulla capacità di «passare il testimone» ad un successore che la pensa allo stesso modo. Resta da vedere se il suo appello funzionerà anche se lui non fa più parte del ticket presidenziale.

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