Roma Sì alla schedatura di tutti i passeggeri che volano in Europa. A Bruxelles ieri i ministri degli Interni hanno firmato l'accordo sulla registrazione dei dati personali dei viaggiatori, sollecitato con forza da Parigi all'indomani degli attentati, compiendo così un primo concreto passo per una Ue con porte di ingresso più strette e per questo, si spera, più al sicuro dai terroristi.L'accordo prevede la registrazione di tutti i dati personali di chiunque voli in Europa. Le compagnie aree saranno obbligate a fornire i dati che verranno raccolti in un data base che andrà a formare il PNR, Passenger Name Record. Il registro che sarà aperto, accessibile, per sei mesi verrà poi criptato ma per 4 anni e mezzo tutti i dati saranno conservati e potranno essere consultati dietro speciale autorizzazione. Ogni paese dovrà dotarsi di un Dipartimento informazione passeggeri incaricato di ricevere i dati dalle compagnie aree e di gestirli. Nel Dipartimento dovrà essere nominato un responsabile che si farà garante della tutela della privacy dei passeggeri. Proprio la tutela della privacy era stata fino ad ora la motivazione con la quale era stata bloccata la registrazione e la conservazione e soprattutto lo scambio fra paesi di questi dati. Alcuni stati europei hanno già un registro passeggeri che però non è a disposizione degli altri stati membri. Ora invece sarà possibile scambiare le informazioni tra paesi Ue ed extra Ue per indagini utili a «prevenire, identificare e perseguire minacce terroristiche e forme gravi di crimini». I dati però non verranno trasmessi automaticamente. Dovrà in ogni caso partire una specifica segnalazione insieme ad una richiesta da parte delle forze dell'ordine. L'accordo sarà votato prima in Commissione Libertà Civili e poi entro inizio gennaio dall'Aula.Soddisfatto il ministro degli Affari Interni francese, Bernard Cazeneuve. «Si tratta di un passo avanti decisivo - commenta Cazeneuve - Non è una garanzia ma è uno strumento fra gli altri. La lotta al terrorismo è una guerra totale che implica di mobilitare tutti i mezzi». Anche per il conservatore britannico Timothy Kikrhope si tratta di un «accordo efficace per la lotta al terrorismo». Il ministro greco, Dimitris Avramopoulos specifica che l'accordo sarà operativo «quasi immediatamente» e riguarderà tutti i voli compresi i charter.L'accordo c'è ma qualcuno lo avrebbe voluto anche più stringente con dati in chiaro per un anno e scambio automatico tra paesi. È stata però scelta una soluzione che non corresse il rischio di essere bocciata perché troppo rigida.In attesa che l'accordo entri in vigore a livello europeo il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, precisa che i singoli paesi possono stipulare accordi intergovernativi di cooperazione per lo scambio di informazioni sui passeggeri. Anche le Agenzie europee per il controllo e la protezione delle frontiere, Frontex, e della sicurezza, Europol, hanno firmato un accordo che intensifica la loro collaborazione rendendo più fluido lo scambio di dati. Un accordo però del quale «non ci si può accontentare» avverte lo stesso Alfano.
«Abbiamo fatto qualche progresso ma non possiamo fermarci finché non sarà raggiunto un livello simile ad altri tipi di federazione come gli Stati Uniti - ha affermato Alfano - Bisogna spingere sulla cooperazione tra polizia, giudiziaria e intelligence europee».Sul fronte economico con la Legge di Stabilità dovrebbero arrivare circa 600 milioni di euro per coprire gli interventi per la sicurezza finanziati con il gettito derivante dalla voluntary disclosure.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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