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Ue, l'ultima tentazione di Salvini: guidare la lista sovranista europea

Si fa strada il fronte identitario: nasce l'asse tra partiti sovranisti. E spunta la carta Salvini come candidato unitario alla Commissione Ue

Ue, l'ultima tentazione di Salvini: guidare la lista sovranista europea

Per il momento si tratta soltanto di un'ipotesi, ma questo non esclude il fatto che Matteo Salvini non ne sia tentato. Anzi. In una intervista rilasciata oggi a Repubblica, non esclude affatto una discesa in campo alle prossime elezioni europee: non come leader del Carroccio, ma alla guida di una lista sovranista e, quindi, come candidato alla presidenza della Commissione Ue al posto dell'uscente Jean-Claude Juncker. Un'ipotesi che nasce da lontano e che nelle scorse settimane avrebbe preso piede nei continui colloqui tra il vice premier leghista e i leader delle forze populiste europee.

"A maggio - spiegava Salvini ai microfoni di Rtl 102.5 qualche giorno fa - i cittadini europei avranno l'occassione di salvare l'Europa, che stanno affondando quelli che la stanno governando da una vita, i socialisti e i democristiani. Noi vogliamo ridare vita al sogno europeo con al centro i cittadini". Per fermare l'avanzata di popolari e socialisti, Salvini vuole mettere in campo un'alleanza che unisca tutti i partiti sovranisti che si candideranno alle elezioni di maggio. Nei giorni scorsi ne ha parlato anche con Marine Le Pen dando vita al "Fronte della libertà", un contenitore politico che mira a "portare in Europa nuovi valori, come quello della democrazia e del pacifismo, contro la mondializzazione e la globalizzazione selvaggia che hanno portato ad un massacro a livello sociale e hanno cancellato la dignità dell’uomo". Nei mesi scorsi mesi Salvini ha tessuto la tela con gli altri partiti sovranisti per trovare il candidato giusto che li possa rappresentare in Europa. "È una ricerca - spiegano alcuni esponenti del Carroccio - iniziata in silenzio da tempo, prima a livello di gruppi parlamentari a Strasburgo e ora nei colloqui informali che Salvini ha avuto e avrà a margine nei suoi incontri in Europa come ministro dell’Interno". Ad agosto Salvini ne aveva parlato anche al premier ungherese Viktor Orban chiedendoli apertamente di lasciare il Ppe. Poi, si è visto con il leader del partito di estrema destra austriaco Fpö, Heinz-Christian Strache, e ha allacciato i primi contatti con i Democratici Svedesi e i tedeschi di Alternative für Deutschland (Afd).

Il nome del candidato, che dovrà scalzare Juncker dalla Commissione europea, ancora non è stato fatto. Nei giorni scorsi la Stampa aveva avanzato l'ipotesi dello svedese Jimmie Akesson. Adesso, però, Salvini starebbe accarezzando l'ipotesi di farsui avanti lui stesso. "Amici di vari paesi europei me lo stanno chiedendo, me lo stanno proponendo - racconta a Repubblica - fa piacere che vedano in me un punto di riferimento per la difesa dei popoli, anche fuori dall'Italia". Il leader del Carroccio si è, tuttavia, preso una pausa di riflessione. Anche perché, in questo momento, ha ben altre preoccupazioni da affrontare. "Tra manovra, Europa e immigrati, non ho avuto tempo e modo per valutare la proposta - spiega - maggio è ancora lontano. Vediamo, ci penso". L'ipotesi, però, fa gola anche ai colleghi leghisti che sperano nella nascita di "un fronte identitario" unito.

"Il sogno di una nuova Europa - esulta il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana - si avvicina".

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