Roma Il Risiko delle seconde file terminerà tra oggi e domani. Le ultime nomine parlamentari saranno definite prima al Senato, entro stasera, e poi alla Camera probabilmente nella mattina di giovedì.
La scelta dei capigruppo di ieri ha contribuito restringere la scelta dei candidati proposti da ogni partito per le caselle che rimangono da riempire. Ma le rose dei candidati ieri sera non erano ancora definititive.
In tutto le nomine da decidere entro le prossime ore sono trenta, quindici alla Camera e altrettante al Senato. Quattro vicepresidenti, tre questori e otto segretari per ciascuno dei rami del Parlamento.
La battaglia più importante è quella dei numeri due di Roberto Fico e ed Elisabetta Casellati. Al Pd, rimasto fuori dalle due cariche principali, spetta almeno uno. Probabilmente due, uno alla Camera e uno al Senato. Non ci sarà Pier Ferdinando Casini, che ieri ha smentito voci di una candidatura a vicepresidente di Palazzo Madama. «Sono assai soddisfatto di essere il decano del Parlamento dopo tanti anni di servizio alle istituzioni», ha scritto in una lettera al Fatto Quotidiano, che aveva riportato l'indiscrezione.
In pole position per la vicepresidenza della Camera c'è l'ex capogruppo Ettore Rosato. Ma il Pd punterebbe a ottenere una nomina anche al Senato. Il nome più quotato è Anna Rossomando, esponente della minoranza. La dimostrazione di come, dopo la scelta di Graziano Del Rio a capogruppo alla Camera, il vertice del partito, anche se saldamente nelle mani di Matteo Renzi, punti a non scontentare nessuno.
Il Pd teme di incassare una sola vicepresidenza e nessun questore.
Sarebbero in particolare i pentastellati a volere prendere tutti i questori, figura tecnica che può però pesare molto. A evocare questa possibilità è stato il neo capogruppo al Senato, Andrea Marcucci. «Che i partiti che hanno fatto l'accordo per le presidenze di Camera e Senato pensino di non avere nessuno in rappresentanza dell'opposizione negli uffici dei questori mi sembrerebbe una cosa senza precedenti, avrei difficoltà anche solo a pensarci».
Forza Italia punta a ottenere una vicepresidente di Montecitorio e il nome indicato resta quello di Mara Carfagna. Tra i questori, Gregorio Fontana che ricopriva lo stesso ruolo nella scorsa legislatura e Lucio Malan al Senato.
Fratelli d'Italia punterebbe su Daniela Santanché alla vicepresidenza del Senato. Per la Lega, la nomina di Giancarlo Giorgetti a capogruppo dei deputati potrebbe aprire le porte a una riconferma di Roberto Calderoli alla vicepresidenza del Senato.
Il Movimento 5 stelle, avendo ottenuto la presidenza di Montecitorio, punta a un vicepresidente al Senato. Fino a ieri si facevano i nomi di Paola Taverna e Vito Crimi. Poi un questore, sia a Palazzo Madama sia a Montecitorio. Il nome più probabile per la Camera è Riccardio Fraccaro, fedelissimo del leader Luigi Di Maio che è stato in corsa per la presidenza di Montecitorio.
A Palazzo Madama i pentastellati potrebbero puntare su una riconferma di Laura Bottici, che ha già ricoperto la carica di questore.
Oppure Primo di Nicola, che ieri si è candidato vantando come da giornalista abbia combattuto i «la battaglia contro i vitalizi». La procedura per scegliere i candidati del movimento passa comunque per l'assemblea. Al Senato ieri sera si sono candidati otto eletti per la carica di vicepresidente. Alla Camera i candidati erano 40.AnS
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