Gli ultimi giorni del pitbull Diego morto di stenti. "Adesso giustizia"

I suoi occhi tristi scuotono le coscienze Brambilla: «Ora applicare la mia legge»

Gli ultimi giorni del pitbull Diego morto di stenti. "Adesso giustizia"
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Provate a guardare il video online che racconta gli ultimi giorni di Diego, messo in rete ieri. Provate a guardarlo e poi cercate di togliervi dalla testa quegli occhi gonfi di tristezza. Non ci riuscirete.

Diego era un cane, giovane. Un pitbull, razza spesso protagonista delle cronache dalla parte sbagliata, quella del cattivo. Ma Diego non ha avuto la possibilità di essere né cattivo né buono. È stato lasciare morire in un Golgota di indifferenza e abbandono. E l'unica speranza che la sua fine serva a qualcosa. Servirà a qualcosa?

La vicenda di Diego era stata raccontata da alcuni giornali locali qualche settimana fa. Il cane era stato trovato il 18 luglio scorso in un garage di un condominio di Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, in condizioni disperate. La polizia locale era stata avvertita dai vicini che sentivano il povero Diego lamentarsi da giorni e aveva mobilitato il Servizio di medicina veterinaria e i vigili del fuoco , chiamati a forzare la porta dell'autorimessa. Una volta dentro il veterinario ha trovato il pitbull gravemente denutriti e disidratato e in piena crisi respiratoria. Purtroppo l'intervento non è servito a salvarlo. La Lidaa, la Lega italiana difesa animali e ambiente di Michela Brambilla, ha presentato denuncia e chiede che sia applicata, con rigore, la legge che reca il nome della stessa Brambilla e che, entrata in vigore lo scorso 1° luglio, riconosce gli animali come soggetti giuridici e inasprisce le pene per chi maltratta gli animali.

Una vicenda che aveva indignato Fabbrico e l'Italia tutta, ma che ieri ha conosciuto un sussulto di raccapriccio dopo che la stessa Lidaa ha pubblicato un video sconvolgente. Si vede Diego recluso in un balcone, nei giorni precedenti all'inasprimento della pena, ovvero il trasferimento nel garage lontano dagli occhi (da cuore purtroppo era lontano da tempo). Il pitbull è parzialmente nascosto agli sguardi da una sorta di telo appeso alle inferriate, da cui però sbuca il suo muso spaurito. Un uomo, forse l'autore del video, lo chiama e lui risponde con sguardo speranzoso, spera di essere salvato, è in cerca di un abbraccio, di un po' di attenzione. A un certo punto abbaia disperato.

Il video dura pochi minuti, chi lo ha girato probabilmente non sapeva che si trattava dell'ultima documentazione di una condanna a morte. Giorni dopo Diego sarebbe finito nel garage in cui ha trovato la morte. Non per destino ma per precisa volontà di chi avrebbe dovuto amarlo.

"L'indifferenza e la mancanza di pietà uccidono quanto l'aperta violenza - dice Brambilla -. Con Diego, l'abbandono è stato un metodo, non un episodio. La sua storia è carica di particolare tristezza e rappresenta un simbolo della crudeltà silenziosa, che si consuma dietro le porte chiuse. Diego chiede giustizia a nome di tutti gli animali che soffrono e muoiono nell'indifferenza, soprattutto in estate, quando le vacanze dei padroni diventano un incubo per gli animali non amati". Lidaa si è costituita parte civile.

La legge Brambilla prevede pene fino a tre anni di reclusione e 45mila euro di multa per maltrattamenti che portano alla morte dell'animale, e fino a quattro anni di carcere con 60mila euro di sanzione nei casi di uccisione con crudeltà.

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