Elezioni USA 2020

Ultimo duello Trump-Biden. Donald contesta il divieto di interrompere il rivale

Microfoni spenti quando parla l'avversario. Ma il presidente: "Potrei farlo lo stesso"

Ultimo duello Trump-Biden. Donald contesta il divieto di interrompere il rivale

Donald Trump e Joe Biden incrociano i guantoni sul ring di Nashville, in Tennessee, per il secondo e ultimo duello tv prima del voto del 3 novembre. Un confronto, quello tra i due candidati alla Casa Bianca, in cui la commissione per i dibattiti presidenziali ha deciso di correre ai ripari per evitare che il duello degeneri in una caotica rissa, come accaduto nella prima sfida. Durante la trasmissione di domani verrà quindi spento il microfono di uno dei due mentre l'avversario sta parlando nei due minuti a lui riservati all'inizio di ciascuno dei segmenti di discussione.

Dopo i due minuti a testa senza interruzioni, i contendenti potranno ingaggiare liberamente la discussione. Trump ha confermato - per ora - la sua partecipazione, ma non è d'accordo con la decisione di spegnere i microfoni. E in un'intervista alla Fox, ha attaccato la moderatrice Kristen Welker: «È terribile, faziosa, schierata con i dem e Biden», ha detto. Inoltre, «escludere la politica estera è un cambiamento ben più grande che silenziare il microfono, la commissione ha perso credibilità». «Stiamo facendo bene, vinceremo le elezioni», ha poi aggiunto, tornando a dare del «corrotto» a Biden. Anche il capo della campagna elettorale del tycoon si è lamentato per la decisione di escludere la politica estera dal confronto, e ha inviato una lettera alla commissione sostenendo che le due campagne avevano già concordato che il tema sarebbe stato il focus dell'ultima sfida. Gli organizzatori lo hanno fatto per tentare di «proteggere Joe Biden dalla propria storia», ha aggiunto. Dallo staff del candidato dem contrattaccano, sostenendo che si era invece concordato come il moderatore avrebbe scelto gli argomenti. Peraltro, proprio in politica estera The Donald spera di mettere a segno un successo diplomatico prima delle elezioni. Washington e Mosca sono infatti vicine a un'intesa per estendere di un anno il trattato New Start e congelare le testate nucleari di ciascuna parte. «Siamo molto molto vicini a un accordo», ha spiegato una fonte dell'amministrazione Usa al Wall Street Journal. «Apprezziamo la disponibilità della Russia a compiere progressi sulla questione del controllo degli armamenti nucleari. Gli Usa sono pronti a incontrarsi immediatamente per finalizzare un accordo verificabile, ci aspettiamo che la Russia autorizzi i suoi diplomatici a fare lo stesso», ha commentato da parte sua il portavoce del dipartimento di Stato, Morgan Ortagus. Sul fronte interno, intanto, per il presidente e i repubblicani arriva una brutta notizia dalla Corte Suprema. Il massimo organo giudiziario americano ha deciso che in Pennsylvania, uno degli stati in bilico decisivi per la corsa alla Casa Bianca, saranno conteggiati i voti per posta arrivati sino a tre giorni dopo l'Election Day, mentre Trump chiedeva che fossero contate solo le schede consegnate entro il 3 novembre. I giudici erano 4 a favore e 4 contrari, ma il presidente John Roberts si è schierato con i togati progressisti.

E proprio in Pennsylvania ieri doveva apparire la first lady Melania Trump al fianco del marito in un comizio a Erie. Si trattava della sua prima partecipazione a un evento del tycoon quest'anno, ma all'ultimo momento ha cancellato per motivi di salute.

«La first lady continua a sentirsi meglio ogni giorno di più - ha spiegato la sua chief of staff, Stephanie Grisham - ma a causa di una tosse persistente e per maggiore precauzione oggi non viaggerà».

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