Tiziana Paolocci
L'ombra degli stupri si allunga sulle strade di Firenze. L'altra notte un'americana di 24 anni è stata violentata dopo aver passato la serata in discoteca, mentre sabato una livornese di 25 anni era stata strappata alla furia del branco da un venditore di rose asiatico.
E ora c'è paura. La straniera lunedì era andata allo Yab, un locale che si trova nel cuore della città. Con le amiche aveva ballato e bevuto diversi cocktail. Poi si era allontanata con un uomo, che dalla descrizione fornita agli investigatori sembrerebbe non essere italiano. Alle 7 del mattino è tornata nel b&b dove alloggia, accompagnata dallo stesso cavaliere, che l'ha lasciata lì davanti. Ma quel cavaliere, poco prima, si era trasformato in mostro.
Aprendo la porta della stanza la ventiquattrenne è scoppiata in lacrime e ha raccontato alle coetanee lo stupro subito. Le amiche, a quel punto, hanno dato l'allarme ai carabinieri e al 118. In ospedale per l'americana è scattata la procedura del «codice rosa» ed è stata ricoverata per accertamenti. I carabinieri, invece, hanno avviato le indagini, acquisendo le immagini delle telecamere presenti nei pressi della discoteca, per tentare di ricostruire l'identikit del violentatore.
L'incubo di Gaia, 25 anni, livornese, invece, è scritto nero su bianco sulla sua pagina Facebook. Un atto di denuncia verso una società sbagliata «con lo scopo di spronare le donne e chi subisce violenza ad uscire allo scoperto».
«Camminavo da sola per strada, saranno state le 23.30 - si legge -. Mi si avvicina un gruppo, saranno stati 25 ragazzi ubriachi (italiani). Mi chiedono un selfie, volevo andare via ma vabbè si sta allo scherzo». Poi la situazione degenera. «Iniziano a dirmi di andare con loro - continua la ragazza - che mi avrebbero fatto divertire, 25 contro 1. E ancora ripetevano facciamo una gang bang, ti facciamo godere». Gaia viene accerchiata, insultata, qualcuno le sputa, altri le lanciano addosso bicchieri e ridono, mentre riprendono tutto con il telefonino. A quel punto interviene Hossein, un venditore di rose ambulante, che riesce a mandarli via.
«Mi ha dato un fazzoletto per asciugare le lacrime - continua la ragazza- mi ha offerto da mangiare e da bere e mi ha regalato una rosa. Poi si dice che lo straniero è cattivo... Il suo volto non dimenticherò mai». La venticinquenne non ha sporto denuncia, ma non esclude di farlo nelle prossime ore.
Il gip del Tribunale di Firenze, Mario Profeta, invece, ha fissato per venerdì 10 novembre l'incidente probatorio per l'inchiesta che vede indagati i due carabinieri, Marco Camuffo e Pietro Costa, accusati di aver violentato, la notte del 7 settembre scorso, sempre a Firenze, due giovani studentesse statunitensi di 20 e 21 anni. Le due ragazze saranno interrogate nell'aula in modalità protetta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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