RomaAncora una volta le misure economiche del governo Renzi sollevano dubbi tecnici. E, ancora una volta, un ufficio Bilancio (quello del Senato) boccia il cardine della politica renziana, gli 80 euro in busta paga, confermati dalla Legge di Stabilità. La stima sulla platea che potrà beneficiare del bonus Irpef «non risulta verificabile in modo puntuale». Sarebbe «auspicabile» un approfondimento per riscontrare come sia stata individuata la spesa, hanno scritto i tecnici del servizio Bilancio di Palazzo Madama nel dossier che accompagna la legge di Stabilità. Incerte la spesa, quindi, visto che la platea degli interessati può cambiare di anno in anno. Dubbi sul gettito anche sulle altre misure della legge. Dal taglio Irap, al Tfr in busta paga, garantito dallo Stato e dagli effetti finanziari non chiari. I tecnici del Senato si soffermano anche sulle modifiche al tetto del reddito di chi ha diritto al bonus bebè, passato da 90mila a 25mila euro all'anno, che comporterà «notevole restringimento dei beneficiari e dei relativi oneri».
Ieri è iniziata ufficialmente la sessione di bilancio al Senato; gli emendamenti alla legge di Stabilità potranno essere presentati entro il 9 dicembre. C'è attesa per quelli del governo, ad esempio sulla tassazione della previdenza privata e sul canone Rai in bolletta.
Dopo il Jobs Act, sono stati approvati definitivamente altri due importanti tasselli della politica economica, cioè il Ddl sul rientro dei capitali che contiene anche le nuove norme sull'autoriciclaggio. «È proprio la volta buona», ha twittato il premier. La nuova normativa «non è un condono», ha tenuto a puntualizzare il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. I capitali detenuti all'estero e non prescritti dovranno pagare tutte le tasse dovute, comprese quelle sui rendimenti annuali.
Chi aderirà non potrà restare anonimo e dovrà rivelare tutti i passaggi del capitale detenuto all'estero. Errori o omissioni nelle comunicazioni potranno comportare pene fino a sei anni di carcere. In compenso, chi aderirà sarà immune dai reati fiscali e anche dal nuovo reato di autoriciclaggio. Difficile quantificare i benefici per le finanze pubbliche. «Auspico che tutti coloro che sono potenzialmente interessati utilizzino questa opportunità.
I proventi, che prudenzialmente non sono quantificati nel bilancio dello Stato, contribuiranno a dare sollievo alle finanze pubbliche», ha commentato Padoan.Le stime del ministero sulle potenziali entrati fiscali extra oscillano tra i cinque miliardi e i 20 miliardi. Ma il governo potrebbe essere stato troppo ottimista. Non sarebbe del restom la prima volta.
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