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Un'altra esplosione notturna a Teheran. Pista sabotaggio, tensione con Israele

Dagli impianti nucleari a quelli petroliferi, colpiti i siti sensibili del regime. Gerusalemme: "Nostre azioni? Meglio non dire nulla"

Un'altra esplosione notturna a Teheran. Pista sabotaggio, tensione con Israele

Beirut. Un grande boato ha svegliato per la terza notte consecutiva gli iraniani. Gli abitanti dei sobborghi occidentali di Teheran hanno riferito di aver sentito tre o quattro esplosioni simili a quelle di un mortaio. Ma la misteriosa deflagrazione nella capitale è soltanto l'ultima di una serie di incidenti misteriosi che colpiscono il Paese da settimane. Molti sui social media hanno confermato di aver sentito esplosioni nelle cittadine di Garmdareh e Qods. Il forte rumore ha creato panico tra i residenti. Al boato sono seguiti gli ululati delle sirene di veicoli antincendio e delle ambulanze. In diverse abitazioni è venuta a mancare l'elettricità.

Voci dell'ultimo incidente hanno iniziato a circolare online intorno alla mezzanotte di giovedì, anche se le immagini di incendi e edifici danneggiati che sono circolate online sono risultate vecchie e non riferibili a questi incidenti. Teheran ha in un primo momento smentito. Il parlamentare iraniano, Hossein Haghverdi, ha negato che l'esplosione si sia verificata, affermando che l'interruzione di corrente era dovuta a un problema in una centrale elettrica vicina. Il sindaco di una città vicina, tuttavia, ha confermato che c'era stata un'esplosione, ma ha precisato che proveniva da una fabbrica di bombole di gas.

Una serie di misteriosi disastri hanno colpito siti iraniani sensibili nelle ultime settimane, ciò ha portato a supporre che gli incidenti potessero essere il risultato di una campagna di sabotaggio architettata da Israele. Infatti diversi punti nevralgici, tra cui impianti nucleari e raffinerie di petrolio, sono stati danneggiati di recente. Il 2 luglio un'esplosione ha compromesso l'impianto nucleare di Natanz. L'incidente pare abbia rallentato il programma nucleare dell'Iran. Una settimana prima si è verificata una forte esplosione a Teheran, apparentemente causata da un'esplosione nel complesso militare di Parchin, che ha un sistema di tunnel sotterraneo e strutture di produzione missilistica.

Il 26 giugno un incendio nella centrale elettrica di Shiraz, ha provocato un blackout. Il 30 giugno in una esplosione in una clinica medica a Teheran 19 persone sono morte. Martedì, un'altra esplosione ha danneggiato una fabbrica a sud di Teheran. Il 4 luglio è stata la volta di un'esplosione che ha danneggiato una centrale elettrica nella città iraniana di Ahvaz. Alcune ore dopo, una perdita di gas di cloro in un centro petrolchimico nel sud-est dell'Iran ha fatto ammalare 70 lavoratori. Questa serie di incidenti arriva in un momento particolarmente difficile per Teheran. La Repubblica islamica si trova in mezzo alla pandemia da coronavirus, con una valuta in caduta libera e gravi difficoltà economiche innescate anche dalle sanzioni americane.

Quando è stato chiesto se Israele fosse dietro l'incidente, il ministro degli Esteri dello Stato ebraico ha risposto «è meglio che le nostre azioni in Iran siano lasciate non dette». Una rete televisiva israeliana ha anche affermato che Israele si preparava a una possibile rappresaglia dall'Iran se la Repubblica islamica avesse appurato che Gerusalemme era dietro queste esplosioni.

Sabotaggio o semplici incidenti, l'atmosfera è rovente tra i due arcinemici.

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