Università e aziende, serrata e telelavoro. E il Molise si blinda

Sport fermo, università chiuse, le imprese spingono sul telelavoro. E il Sud «respinge» i lombardo-veneti

Università e aziende, serrata e telelavoro. E il Molise si blinda

L e grandi aziende lombarde fermano il personale. E poi scuole e università chiuse, partite sospese, fermi gli impianti sportivi pubblici e privati fino a martedì compreso a Piacenza e provincia. La procura di Milano valuta di chiudere al pubblico i suoi uffici. Annullate spontaneamente le manifestazioni sportive in Trentino, che chiude anche le scuole. Revocata a Crema la sfilata di carnevale, annullata quella di Vicenza. Nelle chiese di Vercelli l'ostia va offerta sulla mano e non in bocca, a Piacenza niente scambio della pace. La paura si fa psicosi, ma le misure di prevenzione vengono innalzate al massimo dalle stesse istituzioni e dalle aziende con «precauzioni eccezionali». Gli uffici del personale dei grandi gruppi da Eni a Saipem stanno contattando tutti i dipendenti che abitano nei comuni in provincia di Lodi che sono indicati tra quelli a rischio. Devono rimanere a casa ed evitare il più possibile i contatti con altre persone. Si pensa si ricorrere a formule di smart working oppure di concedere il permesso retribuito. Innalzata l'attenzione anche nelle sedi degli uffici, con il controllo degli accessi su visitatori e fornitori provenienti dalle zone in allerta. Stop ai dipendenti della Corte d'appello di Milano che abitano nei Comuni del lodigiano.

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha annunciato il possibile fermo delle manifestazioni sportive: «Se ci sono autorità governative e rappresentanze locali che faranno ordinanze per la sicurezza dei cittadini, lo sport si deve immediatamente adeguare. Se c'è una manifestazione dove si verifica uno di questi casi, lì lo sport si deve fermare». Dopo che è stato segnalato un caso positivo a Cremona è stato deciso di rinviare la partita di ieri Ascoli-Cremonese per la serie B, e non senza polemiche visto che le due squadre si trovavano già nell'impianto ascolano. Sono 88 le partite dei campionati dilettanti rinviate in Lombardia, dall'eccellenza alle juniores femminili fino alle giovanili. E visto l'allarme nella zona del Veneto e della provincia di Padova, la federazione di pallavolo ha deciso la sospensione dei campionati di serie B maschile e femminile. Così come Federbasket. «Stiamo monitorando e man mano prendendo tutti i provvedimenti necessari. Non vogliamo fare allarmismo ma è ovvio che i luoghi di aggregazione sportiva sono tra i posti in cui le difficoltà possono presentarsi maggiormente» ha detto il ministro per lo sport Vincenzo Spadafora. A Crema sono state chiuse tutte le scuole dell'infanzia e le materne, mentre tutte le manifestazioni pubbliche e private all'aperto sono state annullate.

Il Friuli Venezia-Giulia, che confina il Veneto, ha dichiarato lo stato di emergenza. Più drastica la scelta del Molise. Regione chiusa oltre che per chi proviene dalla Cina anche per chi è stato in Lombardia e Veneto. «Obbligo di comunicazione e nuove misure per quanti provengano dalle aree italiane interessate dall'epidemia o vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni». Saranno messi in quarantena.

A Vercelli la Curia ha disposto che nelle celebrazioni liturgiche non ci debba essere acqua nelle acquasantiere e l'ostia debba essere offerta al fedele sulla mano per prevenire eventuali contagi. Non si escludono ulteriori provvedimenti preventivi. Stesse misure disposte dal vescovo di Piacenza per le messe nelle chiese della Diocesi.

Anche le università venete resteranno chiuse, ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia, dopo essersi

consultato con i rettori dei vari atenei della regione: «Abbiamo deciso di tenerle chiuse dalla prossima settimana«. Sul Carnevale di Venezia si attendono le linee guida diramate dal ministro della Sanità, Roberto Speranza.

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