L'imam del centro islamico di via Saluzzo a Torino, Mohamad Shahin, liberato venerdì scorso, si autoproclama uomo di pace in una delle poche dichiarazioni rilasciate dopo la liberazione. È dunque utile andare a rivedere le esternazioni di Shahin e alcuni dei suoi post pubblicati sul proprio account Facebook, ripulito a dovere negli scorsi giorni, ma già acquisiti per tempo.
In riferimento al massacro del 7 ottobre 2023, Shahin ha detto: "Io personalmente sono d'accordo con quello che è successo il 7 ottobre. Noi non siamo qui per la violenza. Ma quello che è successo il 7 ottobre 2023 non è una violazione, non è una violenza". Del resto, giorno del massacro, Shahin pubblicava una serie di post in arabo accompagnati da bandiere palestinesi, tra cui le seguenti frasi: "Per la decima volta, Walid Omri dice che ciò che accade va oltre ogni immaginazione e l'entità non l'ha visto nel suo peggior incubo. O Signore, o Signore, o Allah, donaci la gioia in Palestina, caro liberatore di Abiya". Sempre nell'account sono inoltre presenti diversi post raffiguranti Sheikh Yasin i leader di Hamas. Sono poi numerosi i post di sostegno ai Fratelli Musulmani, movimento islamista radicale già al bando in Egitto, Emirati, Bahrein, Arabia Saudita, Giordania, Austria e recentemente nel mirino anche di Washington, oltre che in un report del governo francese.
È poi emersa una foto, girata sui social per diverso tempo e poi sparita, di un incontro in moschea a Torino, nell'estate del 2012, con Musa Cerantonio, propagandista dell'Isis più volte definito come "jihadista più influente d'Australia".
Un aspetto di ulteriore interesse riguarda la presenza, assieme a Shahin, di Mohamed Ibrahim Abderrahman, ex tesoriere Ucoii e presidente dell'Alleanza Islamica d'Italia, inserita nella blacklist degli Emirati nel 2014 e indicata come ramo italiano dei Fratelli Musulmani.
Del resto anche Shahin, nel provvedimento della Questura di Torino, viene indicato come "esponente della Fratellanza Musulmana in Italia". In ultimo, è bene ricordare che Hamas nasce come costola palestinese della Fratellanza.