Insetticida nelle uova anche in Italia. E non solo in Belgio, Olanda, Francia, Germania. La scoperta è stata fatta dai Nas in due piccoli stabilimenti: in un centro di imballaggio ad Ancona e in un laboratorio artigianale di pasta all'uovo a Roma. In entrambi i casi le uova sono state contaminate con l'insetticida Fipronil, il cui uso è vietato negli animali destinati alla catena alimentare e che ha portato al sequestro di decine di migliaia di uova in mezza Europa alcune settimane fa. Ma allora in Italia era stato bloccato alla frontiera solo un carico di prodotti ovoderivati proveniente dall'estero. Il ministero aveva però garantito controlli a tappeto in tutta la penisola. E ora c'è la conferma che qualcosa di guasto è arrivato pure da noi.
Uno dei due casi riguarda una produzione diretta di uova italiane che dunque è stata contaminata sul nostro territorio. L'azienda coinvolta è stata bloccata e ora si sta cercando di capire di più. L'altro caso riguarda pasta all'uovo che stava per essere distribuita ai consumatori ma non è ancora chiaro se le uova fossero italiane o importate dall'estero. Insomma si deve risalire all'origine della contaminazione. In ogni caso, la positività delle uova non deve creare allarmismo. «Sono due realtà piccole emerse in quasi trecento controlli fino ad ora effettuati spiega Giuseppe Ruocco, a capo della Direzione generale per l'Igiene e la sicurezza degli alimenti del Ministero della Salute controlli che proseguiranno nelle prossime settimane».
In Italia, ad oggi, sono stati fatti circa 280 campionamenti su prodotti trasformati contenenti uova o derivati, prelevati nei negozi e supermercati da parte dei carabinieri del Nas, delle Regioni e del Ministero della Salute. E di fronte a queste scoperte negative cresce la paura dei consumatori. Quanto fa male mangiare uova contaminate? Ruocco, esclude conseguenze per la salute umana. «Pur superando il valore limite, la presenza di fipronil è molto sotto la soglia di tossicità acuta», rassicura e spiega che il livello di pericolo sale se si mangia una quantità rilevante (dieci) uova contaminate tutte assieme. «La sostanza, che comunque è vietata negli alimenti, non si accumula aggiunge Ruocco- perché viene eliminata dall'organismo».
In ogni caso la preoccupazione per la salute dei consumatori cresce. Agostino Macrì, responsabile dell'Area sicurezza alimentare dell'Unione Nazionale Consumatori chiede di conoscere «i livelli di contaminazione e l'origine delle uova», mentre il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo vuole «i nomi delle aziende e l'elenco dei prodotti coinvolti». La chiarezza serve infatti a non incriminare la vasta produzione italiana che rimane una garanzia di qualità ma che non è sufficiente ad arginare il flusso dall'estero di uova e derivati provenienti anche da zone dov'è scoppiata la contaminazione.
E se non bastasse la preoccupazione per le uova ora si aggiunge anche quella per il pollame. Negli allevamenti di Veneto, Lombardia e Emilia è scoppiata l'aviaria trasportata questo inverno dagli uccelli migratori provenienti dalla Siberia e dall'Est Europa. Risultato: circa un milione di animali tra galline ovaiole, tacchini e oche da carne sono stati abbattuti fino ad ora in una ventina di allevamenti. L'H5N8 non lascia scampo.
In un grosso allevamento, per esempio, ha ucciso il 90% dei volatili in 24 ore, altrove è stato meno devastante anche se nel giro di una settimana ha contagiato alcune centinaia di migliaia di galline costringendo i veterinari ad una serie di abbattimenti.
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