In Usa surfista sbranato dallo squalo

Vittima un 26enne. "L'ho visto scalciare, poi è spuntata una pinna"

In Usa surfista sbranato dallo squalo

L'ultima volta che s'era vista una cosa del genere da queste parti il presidente degli Stati Uniti era ancora Franklin Delano Roosevelt e Papa Francesco era appena nato. Chi poteva mai immaginare che nelle acque di Newcomb Hollow Beach, nella zona di Cape Cod, la Rimini del Massachusetts, potesse spuntare dopo ottandue anni la pinna di uno squalo affamato, come quella del film di Steven Spielberg. Che del mostro faceva un identikit da paura: «Noi qui abbiamo a che fare con una macchina perfetta. Una macchina divoratrice di uomini, un vero miracolo dell'evoluzione, e questa macchina non fa altro che nuotare, mangiare, e produrre piccoli squali, tutto qui».

Invece l'incubo che popola da allora l'immaginario di generazioni di cinefili si è materializzato in un sabato qualunque, intorno a mezzogiorno, proprio mentre Arthur Medici, un ragazzo di ventisei anni, stava inseguendo le onde sul suo surf insieme au un amico.

«L'ho visto dalla spiaggia scalciare all'improvviso qualcosa alle sue spalle e poi il luccichio di quella che mi sembrava una pinna - racconta con gli occhi ancora sbarrati Joe Booths, pescatore del posto - L'amico lo ha trascinato a riva gridando: squalo! squalo!...». Racconta che i bagnanti sulla spiaggia hanno tentato di fermare l'emorragia con un laccio emostatico mentre altri freneticamente chiamavano un'ambulanza. Ma all'ospedale di Cape Cod a Hyannis è arrivato morto.

Le spiagge della città resteranno chiuse per le prossime 24 ore ha fatto sapere la polizia. «Oggi bisogna tenere tutti fuori dall'acqua, domani vedremo cosa la città vuol fare delle proprie spiagge». Spiega un cartello: «Le acque costiere di Wellfleet sono terreno fertile per i grandi squali bianchi. Arrivano in quest'area per nutrirsi di foche, ma gli incontri con gli squali sono rari. In ogni caso, per favore, restate vigili». La spiaggia di Wellfleet è molto popolare tra i surfisti e con i cieli limpidi e le temperature calde di questi giorni l'andirivieni di turisti non è mai terminato, anche se la stagione estiva è finita e i bagnini non sono più di guardia.

L'ultimo attacco dello squalo, quello di 82 anni fa, uccise il il sedicenne Joseph Troy Jr, il 25 luglio del 1936. Troy, che viveva a Boston ed era in vacanza dallo zio: nuotava più o meno a 50 piedi dalla costa quando si ritrovò nella fauci dell'animale. Poi più niente, archiviato come una sfortunata coincidenza, il destino che aspetta al varco solo te e te solo.

Ultimamente però qualcosa era cambiato. Lungo la parte esterna di Cape Cod si sono moltiplicati gli avvistamenti e il National Park Service, che gestisce molte di questi posti pittoreschi, spiega che hanno chiuso le spiagge per almeno un'ora circa 25 volte quest'anno, cioè più del doppio della media annuale.

Secondo il Florida Program for Shark Research at the Florida Museum of Natural History questi attacchi sono «molto rari» e quelli che avvengono in estate «sono una conseguenza diretta del maggior numero di persone e animali in acqua». Sarà, ma sempre uno squalo è: «è come se Dio avesse creato il Diavolo e gli avesse dato delle fauci». Lo diceva il trailer del film,.

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