Vatileaks, sotto inchiesta i giornalisti dello scoop

Vatileaks 2 si allarga e sembra non avere fine. Indagati, nell'ambito dell'inchiesta vaticana sulla fuga di documenti riservati, Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, autori dei due libri-inchiesta «Avarazia» e «Via Crucis» contenenti documenti inediti e segreti relative alle finanze vaticane, allo Ior e al patrimonio immobiliare della Santa Sede. L'accusa è «possibile concorso nel reato di divulgazione di notizie e documenti riservati», dichiara in serata padre federico Lombardi. «Nell'attività istruttoria avviata - aggiunge il portavoce del Vaticano - la magistratura ha acquisito elementi di evidenza del fatto di concorso di reato da parte dei due giornalisti, che a questo titolo sono ora indagati». Secondo il gesuita all'esame degli inquirenti ci sarebbero ora anche altre persone «che per ragioni di ufficio potrebbero aver cooperato all'acquisizione dei documenti riservati».«Me l'aspettavo, ma sono tranquillo dice al Giornale Fittipaldi ancora non ho avuto alcuna informazione né conosco il capo di imputazione. Ma attendevo una simile comunicazione perché quando un giornalista d'inchiesta scava e svela scandali e segreti di un potere, anche quello temporale della Chiesa, che vuole tenere nascosti, la mossa di quel potere è andare al contrattacco. Purtroppo è sempre andata così prosegue il giornalista dell'Espresso da Watergate fino ad ora. E sarà sempre così. La cosa che mi preoccupa è che in Vaticano non c'è l'articolo 21, ovvero il riconoscimento della libertà di stampa. Tuttavia non temo nulla, perché ho scritto un libro rispettando la deontologia e verificando ogni singola riga. Ho fatto solamente il mio mestiere, con tutti i rischi che ne conseguono».«No comment» invece dal giornalista Gianluigi Nuzzi, autore di Via Crucis (Chiarelettere) uscito il 5 novembre.Proseguono intanto le indagini della gendarmeria vaticana, nella speranza che il capitolo Vatileaks 2 si chiuda il prima possibile, per lo meno entro l'8 dicembre, giorno in cui si apre ufficialmente il Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco.«Nei giorni scorsi si legge in un comunicato - sono apparsi su agenzie e organi di stampa articoli che riferiscono in maniera parziale e imprecisa il contenuto di un documento confidenziale, ipotizzando che in passato l'Apsa sia stata strumentalizzata per un'attività finanziaria illecita. L'Autorità giudiziaria vaticana ha aperto un'indagine in merito alla diffusione del documento. L'Apsa ha sempre collaborato con gli organi competenti, non è sotto indagine e continua a svolgere la propria attività nel rispetto della normativa vigente».Sul caso Vatileaks 2 è intervenuto anche il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino. «Il Papa conosce benissimo perché è lui, sulla spinta degli incontri pre-Conclave, che ha fatto fare queste ricerche e ha intrapreso il processo di riforma», ha spiegato il numero due dei vescovi italiani in una intervista a Famiglia Cristiana. Si cerca di fermare una chiesa credibile e scomoda. Invece, «abbiamo a che fare con una Chiesa più credibile e ad alcuni questo non piace perché si sentono messi in discussione», conclude Galantino.

Lo scandalo di Vatileaks è esploso con l'arresto di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda tuttora in cella in Vaticano e la pr calabrese Francesca Chaouqui, poi rimessa in libertà, che in passato erano stati rispettivamente segretario e membro della Commissione di studio sulle strutture economiche e amministrative della Santa Sede, istituita dal Papa nel luglio 2013 e poi sciolta dopo aver assolto al suo mandato.

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