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La vendetta di Marino: "Non posso proprio votare Giachetti"

Ignazio Marino, ex sindaco di Roma, attacca: "è in atto una strategia suicida del Pd"

La vendetta di Marino: "Non posso proprio votare Giachetti"

“Questo non è il mio Pd, un partito che silura il suo sindaco, umilia la città mandando un commissario e poi cerca di imporre come sindaco un fedelissimo del premier ex capo di gabinetto di Rutelli”. Ignazio Marino, in un’intervista a La Stampa, ci va giù duro contro il renziano Roberto Giachetti che corre per essere il suo successore come primo cittadino di Roma.

Gli elettori di Marino voteranno la Raggi

L’ex sindaco della Capitale, mandato a casa dopo che i suoi consiglieri si sono dimessi davanti al notaio per volontà di Renzi, spiega che “il trionfo della Raggi” era inevitabile perché “è in atto una strategia suicida del Pd” che, secondo lui, deve essere rifondato. E l’attacco al Pd renziano non si ferma qui. Marino ricorda che lui al primo turno delle comunali prese 550mila voti, mentre oggi tutta la coalizione ne prende 260mila e qualche settimana fa al giornale.it aveva dichiarato che se si fosse ricandidato avrebbe stravinto. “Al ballottaggio – rivela l’ex sindaco di Roma - saranno ancora di più i miei elettori che voteranno per la Raggi. Perché a quelli del primo turno si aggiungeranno anche molti che non avevano votato” come a Ostia dove “miei antichi elettori mi hanno detto ‘votiamo la Raggi per dare uno choc al Pd”.

Lo zampino di D'Alema nel crollo del Pd

“La verità è che dalle periferie ci ha allontanato il commissario Orfini”, attacca Marino che nel tracollo del Pd lascia intravedere lo zampino di Massimo D’Alema.“C’erano quartieri di sinistra dove lui era di casa, dove noi prendevano il 70 per cento e dove oggi il Pd perde disastrosamente”, sottolinea l’ex primo cittadino della Capitale. Marino non dà un’esplicita indicazione di voto ma la sua preferenza per la candidata dei Cinquestelle si vede anche dai toni usati per descriverla. ““Una persona determinata, non certo inconsapevole delle difficoltà; una donna intelligente, dai tratti caratteriali anche severi, e con una certa durezza” e “denigrarla è stata un’altra delle manifestazioni dell’arroganza di questa stagione del Pd, oltre che un grave errore tattico”. Marino, perciò non voterà Pd turandosi il naso ma “respirando a pieni polmoni”. E conclude: “Se Giachetti si presenta con un foglio firmato da Renzi in cui dice che è stata un’azione gravissima deporre il sindaco con un atto notarile, lo voto.

Altrimenti, mi dispiace, non posso votarlo”.

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