Cronache

Vendevano green pass falsi con dati rubati alle farmacie

Hacker nel sistema: 500 euro a certificato. Sventato attacco No Vax all'ospedale di Pordenone

Vendevano green pass falsi con dati rubati alle farmacie

Oltre i No Vax (pentiti) o quelli che preferiscono morire piuttosto che essere curati, i professori e medici negazionisti, gli scienziati pazzi. Ci sono persone che, non avendo mai ricevuto alcun vaccino né eseguito alcun tampone, sono addirittura disposte a pagare fino a 500 euro per un green pass falso. Il paradosso dei paradossi. Il green pass è il nuovo certificato da contraffare sul quale la criminalità organizzata ha aperto un business.

Perquisizioni in tutta Italia e 67 sequestri preventivi da parte della polizia postale coordinata dal pool cybercrime della Procura di Napoli hanno portato a smascherare 120 persone che hanno comprato altrettanti pass ottenuti da un'organizzazione criminale che, grazie agli hacker, ha violato i presidi di sicurezza informatica dei sistemi sanitari di Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto, sfruttando i canali di accesso messi a disposizione delle farmacie per inserire i codici dei tamponi e dei vaccini effettuati e così generare il green pass.

«Le farmacie sono vittime di questo sistema criminale - mette le mani avanti Federfarma - Ho firmato almeno due circolari che invitavano a fare attenzione e a non dare le proprie credenziali. I farmacisti di Napoli erano attenti al fenomeno», puntualizza Federfarma Campania. Le relative credenziali di accesso risultano carpite mediante sofisticate tecniche di phishing, attraverso mail che simulavano quelle istituzionali del sistema sanitario, inducendo i titolari a collegarsi a un sito web falso, perfettamente identico a quello del sistema sanitario.

Il gruppo criminale utilizzava le stesse tecniche anche per produrre i super green pass, versione rinforzata della certificazione verde. Anche i super green pass falsi erano in grado di superare i controlli dell'apposita app di verifica per ristoranti o istituti.

Diverse le reazioni dei politici pronti come sempre a cavalcare l'onda del clamore. «Emerge una diffusa cultura della furbizia, del raggiro e della assenza di senso civico che è una delle malattie italiane», scrive su Twitter Enrico Borghi, responsabile Politiche per la sicurezza del Pd.

Per concludere in bellezza questa giornata di ordinaria follia il questore di Pordenone ha disposto il foglio di via obbligatorio per tre anni, dal comune di Pordenone, per Stefano Puzzer, portuale e leader della protesta contro il green pass. Puzzer era stato accompagnato in questura al termine di una manifestazione di protesta non autorizzata di un centinaio di No Vax che avevano cercato di occupare la direzione sanitaria dell'ospedale cittadino. Puzzer dovrà andarsene da Pordenone, perderà il lavoro, ma continuerà ad essere un No Vax.

Se sei un No Vax lo sei ovunque: dentro o fuori da Pordenone.

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