Coronavirus

Veneto, Friuli ed Emilia: c'è la stretta coordinata

Stop agli assembramenti "da struscio". Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna corrono ai ripari e varano la nuova ordinanza.

Veneto, Friuli ed Emilia: c'è la stretta coordinata

Stop agli assembramenti «da struscio». Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna corrono ai ripari e varano la nuova ordinanza. Sarà in vigore a partire dalla mezzanotte in ognuno dei territori. Tre Regioni che «ancora» sono gialle e che sperano di non colorarsi di arancione. Ieri a mezzogiorno e mezzo non c'era solo il governatore veneto Luca Zaia in diretta su Facebook, che dall'inizio della pandemia tiene ogni giorno la conferenza stampa di aggiornamento coronavirus, ma con lui anche il governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga. «Tranne qualche passaggio di forma ha esordito Fedriga l'ordinanza è identica tra le tre Regioni. Questa ordinanza d'intesa con il ministero della Salute non vuole dare multe ma darci regole condivise che possano limitare il contagio». Un contagio che corre veloce, con un Veneto che conta più 3.564 positivi su 17.211 tamponi e 27mila test rapidi in un giorno, il Friuli più 838 su 7.529 tamponi e l'Emilia 2.402 su 20.310 tamponi e quindi: la mascherina diventa obbligatoria sempre quando si esce di casa, tranne nei bambini sotto i sei anni, disabili, chi fa sport intenso e persone che non possono portarle per motivi medici. Se si fuma, si beve, si mangia, la distanza deve essere di almeno un metro. L'uso obbligatorio, ovviamente, nei mezzi di trasporto, anche in quelli privati se non ci sono conviventi.

«Niente vasche», ha ricordato Zaia. Niente passeggiate tutti insieme nelle strade, in riva al mare, nelle piazze. L'attività motoria sportiva poi in parchi pubblici o aree verdi e periferiche sempre a distanza di almeno due metri. L'accesso nei negozi è consentito solo a una persona per nucleo familiare, salvo si accompagnino minori di 14 anni o persone in difficoltà. Nei giorni prefestivi, oltre ai centri commerciali, chiusi anche gli outlet. Restano aperti solo edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie e negozi alimentari. Come nei giorni di festa dove però è vietato anche ogni tipo di vendita nei piccoli negozi e negozi di vicinato. È fortemente raccomandato poi che nei centri commerciali e nei punti vendita vada favorito l'ingresso degli over 65 nelle prime due ore di apertura. I mercati all'aperto sono vietati a patto che non ci sia un piano di perimetrazione, sorveglianza e un varco di accesso e uno di uscita. Bar e ristoranti aperti fino alle 18, ma dalle 15 si può consumare soltanto stando seduti. Questo onde evitare gli assembramenti fuori dei locali, di quelli che hanno anticipato lo spritz dalle 19 alle 17. La consumazione di alimenti e bevande è sempre vietata in area pubblica o aperta al pubblico, salvo che al tavolo appunto.

Nelle scuole poi primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie) sono sospese le lezioni di educazione fisica, canto e strumenti a fiato. Nelle competizioni sportive che si svolgono in Veneto, gli sportivi e tutti gli accompagnatori possono accedere se in possesso di una certificazione di aver svolto il test in un periodo di tempo non anteriore a 72 ore prima della gara. «L'ordinanza è segno dei tempi ha detto Zaia in un mondo che rispetta le regole l'ordinanza non serve. Inutile dire che i medici e gli infermieri sono eroi e poi si vanno a fare gli assembramenti nel fine settimana». «La situazione è critica ha ricordato Fedriga stiamo tenendo meglio rispetto ad altri territori grazie allo sforzo del sistema sanitario». «Abbiamo davanti un obiettivo che deve essere di tutti ha scritto Stefano Bonaccini su Facebook - frenare il contagio e invertire la curva della pandemia. Possiamo centrarlo rispettando le regole, con senso di responsabilità e senza panico». Un'ordinanza antiassembramenti.

Fermo restando il coprifuoco dalle 22 alle 5.

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