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Veneto, urla e accuse tra Moretti e Berti: "Falsa", "pagliaccio"

Scintille tra la candidata Pd e il candidato 5 stelle. Dovevano firmare un accordo per tagliare i costi della politica

Veneto, urla e accuse tra Moretti e Berti: "Falsa", "pagliaccio"

Doveva essere un incontro di "pace" e si è trasformato in una rissa. Scontro aperto e scambi di accuse tra Alessandra Moretti (Pd) e Jacopo Berti (M5S), entrambi candidati in Veneto per la presidenza della Regione. Dopo giorni di reciproci inviti a firmare i rispettivi documenti per il taglio agli stipendi e ai benefit dei consiglieri regionali per il prossimo mandato, alla fine ognuno è rimasto sulle proprie posizioni.

La dem ha infatti firmato un proprio documento, ritenendolo migliore e più stringente rispetto a quello dei grillini e Berti l'ha tacciata di "dire menzogne e non voler tagliare i costi della politica". La bagarre è andata in scena al comitato di Moretti a Limena (Padova).

"Avevo chiesto a Moretti di firmare il nostro documento e mi era stato detto che avrebbe firmato volentieri" - ha detto Jacopo Berti candidato alla Regione per il M5s, commentando il litigio. "Ero venuto con la mano tesa per il bene dei cittadini, perche i soldi risparmiati in questo modo saranno versati in un fondo per le pmi o per il sociale - ha proseguito Berti - Il documento era in rete da quasi una settimana e mi era stato detto che l’avrebbe firmato volentieri. Nonostante il mio invito sono venuto qui, nella sua sede, e sono stato aggredito e mi è stato dato del pagliaccio. Mi pare assurdo".

"Dispiace che Berti sia venuto non per ascoltare le nostre ragioni e confrontarsi ma solo per sfruttare un po’ di visibilità a favore delle telecamere". Ha risposto Moretti. "È con le leggi che si cambiano le cose in Veneto. Noi mettiamo in campo scelte coraggiose, coerenti e oneste.

In politica si deve essere seri - ha aggiunto - io ho accettato la sfida di Berti dopo aver presentato una settimana fa la mia proposta per i tagli dei costi della politica".

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