Verdini si sente padrone del Senato

"La funzionalità di Palazzo Madama è legata all'esistenza di Ala"

Verdini si sente padrone del Senato

Roma Grandi manovre al centro. In nome del Sì al referendum diversi parlamentari di area moderata e liberaldemocratica si sono riuniti ieri a Montecitorio per costituire dei comitati a sostegno del ddl Boschi e anche per parlare della possibilità di gettare le basi per un nuovo partito in prospettiva di un eventuale lista unica di centrodestra alle prossime elezioni.

«Oggi incontriamo degli amici», così il leader di Ncd, Angelino Alfano, accoglie Denis Verdini, di Ala, suo collega di partito in Fi prima di dividersi, tre anni fa, e ora ritrovato per non fermare il percorso delle riforme avviate dal governo Renzi. Verdini lo dice chiaramente che «il No alle riforme è un No senza riflessione». «Noi dobbiamo far riflettere - aggiunge - e siamo in grado di spostare qualche punto percentuale e diventare protagonisti della vittoria». Ne fa una questione di numeri: «In politica contano quelli, il resto sono chiacchiere. La funzionalità del Senato è legata all'esistenza di Ala». Alfano, con un occhio alla resa dei conti di novembre e un altro alle prossime elezioni, pensa intanto al primo obiettivo: l'approvazione della riforma costituzionale. «Abbiamo trovato la base per il Sì al referendum, per il resto vedremo come si lavorerà insieme». Sul palco, con i protagonisti dell'area centrista, con Alfano, Verdini e il viceministro dell'Economia e segretario di Scelta civica, Zanetti, salgono il leader dei Moderati, Portas, il presidente dell'Udc, D'Alia, e quello di Fare, Tosi. Tutti con l'idea che il referendum è parte di un percorso di riforma sostenuto dal 2006 dal centrodestra moderato.

A chi gli chiede se stia nascendo una nuova alleanza di centrodestra, Zanetti risponde che «deve essere un obiettivo» e che questa battaglia potrà essere «il viatico per dare uno spazio e una nuova vita a quest'area che ha potenzialità enormi di consenso».

Intanto è stato formalizzato a Montecitorio il nuovo gruppo parlamentare «Scelta Civica verso Cittadini per l'Italia - Maie», nato dall'unione di Scelta Civica e Ala. Sono 16 deputati, ne servono 20. La speranza è che possano aderire altri parlamentari desiderosi di trasformarsi in un partito che raccolga tutte le anime moderate e liberali.

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