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"Vergognoso, vada a Lampedusa": al festival delle Ong se la prendono con Salvini

Vanessa Guidi, presidente di Mediterranea Saving Humans, attacca il leader della Lega in occasione della presentazione del festival pro immigrazione di Napoli

 "Vergognoso, vada a Lampedusa": al festival delle Ong se la prendono con Salvini

"Il fatto che Salvini annunci di voler andare a Lampedusa a fare propaganda è una cosa vergognosa". Vanessa Guidi, presidente di Mediterranea Saving Humans, attacca il leader della Lega in occasione della presentazione del festival pro immigrazione che la Ong terrà verso i primi di settembre a Napoli, anche grazie al patrocinio del Comune guidato dall'ex ministro Gaetano Manfredi.

"Siamo già stati testimoni in passato di questa propaganda di odio razziale e di denigrazione verso tutto quello che è diverso e che arriva dal Mediterraneo”, aggiunge Guidi riferendosi alla scelta di Matteo Salvini di visitare Lampedusa il 4 e il 5 agosto prossimo. Guidi assicura che"la propaganda di Salvini non spaventa Mediterranea", che invece "intensificherà le missioni in mare e sulla terra, per essere coerente con la pratica quotidiana e sostenere i diritti umani e la vita delle persone". Oltre a chiamare in causa Salvini, che "non si sta impegnando in alcun modo per rendere le cose più facili, anzi fomenta tutto quello che può essere problematico nell'accoglienza", la presidente di Mediterranea rimarca la necessità che l'Italia e l'Ue si impegnino per dare"un sistema di accoglienza degna, che al momento non c'è”. E conclude: “Intanto non ci si può fermare nel soccorrere le vite che si trovano in mare". Il senatore Tony Iwobi, responsabile Immigrazione della Lega, in una nota, ha fortemente criticato il Festival della Ong e, interpellato da ilGiornale.it, lo ha definito “totalmente inopportuno” e poi si è chiesto: “Come fanno quelli di Mediterranea a salvare i migranti parcheggiandoli in un posto come l'hotspot di Lampedusa riservato a 300 persone senza alcun riguardo per gli esseri umani?”.

L'intento del Festival sarà, infatti, quello di lanciare una campagna di mobilitazione nazionale per dissuadere il nuovo governo dal ratificare il memorandum Italia-LIbia."Il 2 novembre si ratifica nuovamente questo accordo che in realtà ha generato una gestione scellerata delle politiche migratorie”, sottolinea Laura Marmorale, attivista napoletana e componente dell'equipaggio di terra di Mediterranea. Tra gli ospiti che parteciperanno al Festival vi sono Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, Simonetta Gola di Emergency, compagna di Gino Strada, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, l'arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, Alex Zanotelli, padre comboniano e i parlamentari Giuditta Pini e Sandro Ruotolo, oltre all'eurodeputato Pierfrancesco Majorino. Il festival si aprirà con un resoconto del lavoro svolto dalla Ong, il cui motto, come si ricorda nella pagina Facebook dedicata all'evento, è“prima si salva, poi si discute”.

Il venerdì mattina sarà dedicato a un dibattito su Frontex dal titolo “ Sorvolare sui diritti (L'Europa blindata)”.“Frontex - si legge nel post - è stato un pilastro fondamentale per la costruzione della cosiddetta fortezza Europa, una struttura costituita sia da muri reali eretti negli ultimi anni, ma anche da un apparato burocratico respingente fondato su principi discriminatori e fortemente razzisti”. Il venerdì pomeriggio, invece, il dibattito sarà incentrato sul tanto contestato Memorandum Italia-Libia, mentre il mattino seguente si terrà una riunione tra i rappresentanti di tutte le Ong impegnate nel salvataggio in mare nel Mediterraneo: da Mediterranea Sh ad Open Arms, da Sea Watch ad Emergency e Medici Senza Frontiere. "Saremo in piazza il 3 settembre prossimo durante il festival di Mediterranea, insieme alle altre forze anti razziste e alla società civile, per ricordare la complicità dei governi italiani ed europei con i massacri che avvengono ogni giorno in Libia, frutto di accordi scellerati e criminali" annuncia la Marmorale. La tre giorni si chiuderà con un confronto su guerra e accoglienza. “In seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina, tuttə noi ci siamo trovatə di fronte ad un’infinità di immagini, notizie e aggiornamenti sul procedere della guerra.

Tuttavia, il conflitto ucraino non è l’unico ad averci colpitə, come attivistə e cittadinə”, si sottolinea nel post dove la schwa la fa da padrona, nel segno del politicamente corretto tipico di una certa sinistra.

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