Il vero record del Parlamento: è il più fannullone di sempre

Nei primi 4 mesi di governo approvate solo 15 leggi Openpolis: appena 90 gli eletti sempre presenti in Aula

Il vero record del Parlamento: è il più  fannullone di sempre

Se il decreto Genova è arrivato alla Camera quaranta giorni dopo l'approvazione in Consiglio dei ministri e a tre mesi dal crollo del ponte Morandi, non va meglio alle iniziative del Parlamento. Il quale nonostante si sia formato sotto la ribattezzata legislatura «del cambiamento», in realtà è il più pigro e improduttivo di sempre. A quattro mesi dalla formazione del governo, si possono contare 15 leggi definitivamente approvate, di cui 9 sono conversioni di decreti legge. Firmati da un esecutivo centrale più che mai, con il Movimento cinque stelle e la Lega che hanno cannibalizzato l'iniziativa parlamentare, relegando le camere a una mera funzione di timbratura dei decreti governativi. Infatti, guardando solo ai primi cento giorni del governo Conte, secondo i dati Openpolis sono state appena due le leggi votate dal Parlamento, il decreto dignità e il mille proroghe. Con una media di appena dieci sedute d'aula al mese, 67 in tutto quelle che si sono svolte fino a metà ottobre. D'altronde va ricordato che il Parlamento è rimasto senza un governo per ben novanta giorni.

La pausa estiva del parlamento è durata più di 30 giorni, e anche se non è stato raggiunto il record del 2017, con i 35 giorni del 2018 si è registrato comunque uno dei dati più alti degli ultimi anni. Se nel 2017, sono state approvate 40 leggi di iniziativa parlamentare, poche rispetto a quelle di iniziativa del governo, sembra difficile poter eguagliare la stessa cifra. Eppure anche tra i governi Letta, Renzi e Gentiloni il Parlamento è stato marginale: il 74,7% delle leggi approvate è stato frutto di iniziativa dell'esecutivo. Poco più di 7 leggi su 10. La tendenza anche con Lega e M5s a Palazzo Chigi, sembra la stessa. La proposte di legge arrivate in aula sono state poche, pur essendo oltre 2mila i ddl presentati tra i due rami del Parlamento, che sembra più occupato ad approvare provvedimenti del governo, a ospitare i question time dei ministri e le loro risposte alle interrogazioni, a ratificare decisioni già prese. Nell'era anti casta gialloverde non sembra nemmeno essere passata la moda dei trolley: sono appena novanta i parlamentari che secondo Openpolis sono quasi sempre presenti a tutti i lavori d'Aula.

E poi, c'è la trasparenza dello stesso esecutivo del cambiamento. Il sito per il monitoraggio dell'attuazione del programma di governo, che permetteva di monitorare i decreti attuativi, è fermo. Sia la sezione sull'attuazione del programma, che quella sull'implementazione dei decreti attuativi, accusa Openpolis, non vengono aggiornate dall'8 luglio scorso. «In pratica i cittadini non hanno la possibilità di monitorare in nessun modo quest'aspetto fondamentale dell'attività legislativa del governo». Basti pensare che il decreto emergenze che riguarda tra la città di Genova prevede circa 40 decreti attuativi, quello sicurezza e immigrazione, ne prevede 9. E senza decreti attuativi anche le leggi bandiera restano vuote.

In quanto ad attivismo dello stesso governo nei primi cento giorni il confronto con il passato è a sfavore dei gialloverdi: «Certamente i primi 100 giorni degli esecutivi Letta, Renzi e Gentiloni sono apparsi più ricchi di proposte politiche di governo - scrive l'osservatorio - Sicuramente le proposte normative degli esecutivi precedenti erano state di più». Una volta partito l'attuale esecutivo «non ha avuto la stessa forza propositiva dei governi precedenti». E il Parlamento resta a guardare.

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