"No all'ideologia gender". L'appello del vescovo per il ballottaggio

Il vescovo di Verona mette in guardia sul voto di domenica: "Individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall'ideologia del gender"

"No all'ideologia gender". L'appello del vescovo per il ballottaggio

"Compito degli ordinati non è mai quello di schierarsi per un partito o per una persona, ma quello di segnalare eventuali presenze o carenze di valori civili con radice cristiana". È questa la premessa fatta dal monsignor Giuseppe Zenti, che ha messo in guardia tutta la comunità dai pericoli che si corrono per una certa ideologia politica. L'appello ai confratelli arriva in vista del turno di ballottaggio fissato per domenica 26 giugno, con gli elettori di Verona che saranno chiamati a scegliere tra Damiano Tommasi e Federico Sboarina.

La lettera del vescovo

La missiva del vescovo è datata sabato 18 giugno ed è stata l'occasione anche per chiarire il coinvolgimento in prossimità delle elezioni amministrative. Ma l'istanza ha una visione più ampia e generale: il monsignor Zenti ritiene che sia doveroso far coscienza pure ai fedeli "di individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall'ideologia del gender, al tema dell'aborto e dell'eutanasia".

Il vescovo di Verona ha poi elencato altri pilastri da tenere in considerazione come la povertà, la disoccupazione, la disabilità, l'accoglienza dello straniero, i giovani e la scuola cattolica. Tutto ciò rientra in una serie di "frontiere prioritarie" assolutamente importante per fare "da filtro per la coscienza nei confronti della scelta politica o amministrativa".

Le reazioni

Non sono tardate ad arrivare le reazioni politiche. Carlo Calenda l'ha giudicata una "gravissima ingerenza": il leader di Azione ha criticato "le intromissioni dirette della chiesa cattolica nelle elezioni" e l'ha bollato come un gesto "fuori dal tempo e dal galateo dei rapporti istituzionali". Aldo Penna, deputato del Movimento 5 Stelle, ha voluto ricordare al monsignor Zenti che "il nostro è uno Stato laico e tali intromissioni sono inaccettabili, soprattutto se fomentano l'omofobia e la transfobia".

Il ballottaggio

Domenica Damiano Tommasi partirà forte del 39,77% maturato al primo turno: l'ex calciatore è sostenuto dal Partito democratico e altre forze civiche dell'area di centrosinistra. Dovrà vedersela con Federico Sboarina (appoggiato da Lega, Fratelli d'Italia e altre liste del centrodestra) che partirà dal 32,71%. Alla fine nessuno dei due ha formalizzato in Comune l'iscrizione di nuove liste a sostegno rispetto a quelle del primo turno.

In questi giorni all'interno del centrodestra è stata provata la strada dell'apparentamento con Flavio Tosi di Forza Italia (23,87%), ma Sboarina ha fin da subito messo le mani avanti ed escluso una possibilità del genere. Per il candidato di Lega e Fratelli d'Italia l'apparentamento tecnico agli occhi dei cittadini "appare come una logica di palazzo".

Per Matteo Salvini si tratta di un errore di grande rilievo, visto che una simile scelta rischia di "fare un favore alla sinistra". Il leader della Lega aveva suggerito ai due candidati di fare l'accordo, ma così non è stato.

Per Maurizio Gasparri di Forza Italia si è di fronte a un "chiaro errore", ma comunque ha invitato gli elettori di centrodestra a sostenere con convinzione Sboarina: "I candidati del centrodestra, civici o politici, vanno sostenuti da tutte le realtà politiche e civiche che fanno riferimento all'area alternativa alla sinistra".

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