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La Versilia in trincea, vigilantes in spiaggia: "Qui ormai è guerra"

Viareggio è un suk, uno stabilimento su due ha rinforzato la sicurezza, di notte non si gira più: "Troppi immigrati e ogni anno aumentano"

La Versilia in trincea, vigilantes in spiaggia: "Qui ormai è guerra"

Non offrono ai turisti scimmie e serpenti come al mercato di Marrakesh, ma i vu' cumprà dalla pelle nera hanno fatto del loro meglio per trasformare questo angolo incantato della Versilia stretto fra le Apuane e il Tirreno in un piccolo suk. Eccoli a grappoli sul molo cantato un tempo dal grande Mario Tobino e oggi tappezzato da bancarelle scintillanti: gli occhiali Gucci o simil Gucci, le borse che promettono Prada a prezzi stracciati e tutto il solito tappeto magico di mercanzie. «Sono tanti, sono troppi e aumentano esponenzialmente ogni anno», dice subito senza mezzi termini Carlo Monti, proprietario del bagno Vespucci e presidente dell'associazione che riunisce i 125 stabilimenti balneari. «Noi – schematizza Monti – abbiamo due problemi: gli ambulanti abusivi di giorno, criminalità e spaccio di notte. Ed è il secondo fronte a preoccuparci di più».

Chi l'avrebbe mai detto. Una storia di ospitalità lunga quasi due secoli, iniziata, nientemeno, con un soggiorno di Paolina Bonaparte, sorella di un certo Napoleone, messa a repentaglio da bande di clandestini marocchini. Facile pensare ala schiuma leghista, ma la realtà purtroppo è anche peggio del pregiudizio. «Da un paio d'anni sta cambiando tutto – prosegue Monti - il 10 per cento degli stabilimenti si è dotato di vigilantes per la notte e il 50 per cento si è legato a società di guardie giurate». La sabbia come un caveau. Telecamere. Allarmi. Guardiani. Pezzi di storia, come il Nettuno e il Balena che dall'unità d‘Italia ne hanno viste di ogni, devono spendere per la sicurezza come fossero filiali di istituti di credito. «Dieci anni fa - aggiunge Monti – un discorso del genere l'avrei giudicato una follia. Uno scherzo buono per il Carnevale. Ma oggi no. Siamo in guerra. In guerra. E lo dico con tutto l'amore per la mia terra che rimane bellissima».

Intendiamoci: non è che la città sia diventata un far west e la Passeggiata a mare una polverosa main street per duellanti. É che quando si fa buio la delinquenza, micro solo per le statistiche romane, inizia a lavorare. «La pineta di Ponente – spiega Letizia Tassinari, giornalista di Tgregione – diventa pericolosa dopo una certa ora. Tutti l'attraversavano a mezzanotte o all'una in bicicletta, magari dopo aver comprato un gelato; oggi si consiglia prudenza. I cespugli sono l'habitat degli spacciatori». Droghe leggere, cocaina, addirittura a 30 euro per dose, e poi l'eroina che conosce un discreto ritorno come certi modelli anni Settanta. Gira e rigira, gli spacciatori sono sempre gli stessi: nordafricani, di solito marocchini, clandestini, con una sfilza di precedenti lunga così e fogli di via a pacchi ma imbullonati alla pineta come alcuni politici alla sedia. E sono questi soggetti che al buio aprono le cabine, rovinano le attrezzature, spaccano le vetrine, si portano via la cassa senza nemmeno aprirla. Risultato. gli arenili si blindano, i bagnini lasciano il posto alle divise, ombrelloni e sdraio vengono monitorati con sistemi di videosorveglianza.

Se ci spostiamo di qualche centinaio di metri in Darsena, dietro i cantieri che costruiscono gli yacht dei sogni per i ricchi di tutto il mondo, ecco che i locali della movida si consorziano per fronteggiare l'emergenza. Aggressioni. Minacce. Furti dopo l'aperitivo o una cenetta a lume di candela. «Ci siamo messi insieme racconta Emiliano Cerri, titolare del Maki Maki – e abbiamo assunto quattro o cinque guardie giurate»: una piccola militarizzazione del territorio per salvare l'attività. «I miei clienti meno giovani e sbarazzini – allarga le braccia Cerri – avevano paura, dopo una certa ora non si facevano più vedere. Ora con questo investimenti stiamo riprendendo». D'altra parte lo Stato è in ritirata, il Comune non ha più nemmeno i soldi per piangere: «Viareggio – dice Alessandro Santini, uomo bandiera di Forza Italia ed ex presidente della Fondazione Carnevale – è ufficialmente in dissesto e il buco è stimato in 110-140 milioni. I vigili sono scesi da 130 a 90, la notte tutta la Versilia è affidata a una pattuglia della polizia e a una dei carabinieri». Dunque, i privati si arrangiano per fermare il declino. Ma anche oggi i siti locali titolano sull'ennesimo capitolo di nera: l'arresto di un marocchino irregolare che ha tentato di uccidere un connazionale di soli 19 anni, pure lui senza permesso.

E le notti ruggenti della Versilia sono sempre più nere.

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