"Viadotto a rischio crollo": per i grillini era una favoletta

La frase choc dei 5 Stelle: «Può stare su altri cento anni» Da Grillo a Di Maio, così giustificavano il no alla Gronda

"Viadotto a rischio crollo": per i grillini era una favoletta

«Ci viene raccontata, a turno, la favoletta dell'imminente crollo del Ponte Morandi, come ha fatto per ultimo anche l'ex presidente della Provincia, il quale dimostra chiaramente di non avere letto la Relazione Conclusiva del Dibattito Pubblico, presentata da Autostrade nel 2009. In tale relazione si legge infatti che il Ponte potrebbe star su altri cento anni a fronte di una manutenzione ordinaria con costi standard (queste considerazioni sono inoltre apparse anche più volte sul Bollettino degli Ingegneri di Genova)». Ecco cosa sosteneva sul sito del Movimento Cinque Stelle un comunicato del Comitato No Gronda (ieri subito rimosso dal M5s), il gruppo di attivisti contrari alla nuova infrastruttura detta «Gronda di Ponente» progettata appunto per alleggerire il tratto della A10 attorno alla città di Genova. Nella relazione descrittiva di Autostrade sulla finalità della Gronda si evidenzia che il punto più delicato di tutte la rete autostradale genovese è proprio il Ponte Morandi «con 25,5 milioni di transiti l'anno, caratterizzato da un quadruplicamento del traffico negli ultimi 30 anni e destinato a crescere, anche in assenza di intervento, di un ulteriore 30% nei prossimi 30 anni». Un volume di traffico evidentemente insostenibile per la struttura progettata negli anni '60.

Tuttavia il M5s si è sempre opposto alla Gronda non solo a livello locale ma anche nazionale, in linea con il no a tutte le grandi opere infrastrutturali, considerate dai Cinque stelle solo sprechi di soldi pubblici e minacce ambientali. Anche la Gronda autostradale di Genova, considerato inutile dal M5s secondo cui il traffico non è tale da giustificare l'intervento da 4,7 miliardi. Proprio nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli aveva inserito la Gronda tra i progetti «da sottoporre ad una revisione che contempli anche l'abbandono del progetto». E anche Di Maio, in campagna elettorale in Liguria, prometteva di bloccare il raddoppio autostradale a Genova: «Utilizziamo i soldi della Gronda per potenziare il trasporto pubblico, per potenziare la mobilità condivisa, soprattutto quella elettrica, per permettere il trasporto dei passeggeri su ferro» spiegava ad un'emittente genovese il candidato premier M5s. Beppe Grillo si è schierato in prima linea contro la Gronda, chiedendo in un comizio «l'intervento dell'esercito», e denunciando più volte sul sui blog i rischi dell'opera e la sua inutilità, «un business da miliardi di euro che non ha ragione di esistere, perché il flusso delle merci sui camion è finito, l'opera è basata su dati e proiezioni vecchi di almeno dieci anni» spiegava ancora nel 2009.

I consiglieri comunali M5s a Genova sono impegnati in una battaglia per non rinnovare la rete autostradale attorno alla città. «La Gronda è un'opera non solo inutile, ma anche dannosa. I veri problemi del Ponente sono ben altri, non di certo la viabilità» si legge in un post pubblicato sulla pagina ufficiale del gruppo Consiliare M5S Genova. Una convinzione inscalfibile anche a fronte anche di denunce precise sulla pericolosità del Ponte Morandi, addirittura di previsioni sul suo probabile crollo. Quella che fece nel 2012 in una intervista al SecoloXIX il presidente di Confindustria Genova Giovanni Calvini («Quanto tra dieci anni il Ponte Morandi crollerà ci ricorderemo il nome di chi adesso ha detto no alla Gronda»), a cui rispose in consiglio comunale, nella seduta del 4 dicembre 2012, Paolo Putti consigliere del MoVimento 5 stelle: «Colgo l'occasione per manifestare il mio sentimento di rabbia rispetto a questa affermazione. Prima di usare questo tono minaccioso dovrebbe informarsi. A noi Autostrade, in quest'aula, ha detto che per altri 100 anni (il ponte, ndr) può stare in piedi.

Tra dieci anni gli imprenditori andranno a chiedere come mai si sono sperperati 5 miliardi che si potevano utilizzare per fare delle cose importanti per l'industria». Tutto inutile, è tutto un magna magna, il Ponte va benissimo, parola di grillino.

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