Viaggi gratis ai familiari, gli autisti napoletani scioperano per il privilegio

Ferrotranvieri in rivolta: vogliono mantenere un benefit previsto da un decreto regio del '31

Viaggi gratis ai familiari, gli autisti napoletani scioperano per il privilegio

Giù le mani dall'articolo 34 del decreto regio numero 48 dell'8 gennaio 1931. Già, 1931. Ma cosa conterrà una norma di 85 anni fa per indurre i dipendenti del trasporto pubblico locale di Napoli a incrociare le braccia per quattro ore, oggi dalle 9 alle 13? Tessere. Abbonamenti gratuiti al trasporto pubblico locale per i lavoratori dipendenti e le loro famiglie. Quelli che hanno permesso al personale e ai familiari di salire sui mezzi e viaggiare sulle linee del trasporto locale senza dover pagare il biglietto. Anche all'Eav, l'ente che gestisce il comparto partenopeo, la regola era in uso fino a pochi giorni fa, quando l'amministratore unico Umberto De Gregorio sembra aver detto definitivamente stop e ha avviato un giro di vite.

I conti non tornano nei bilanci difficili del settore campano, che versa in una «grave crisi finanziaria», in cui anche l'Eav è esposta al fallimento «se non si trova un'intesa con il governo per sbloccare le risorse del 2013» avverte il dirigente.

Ieri il Corriere del Mezzogiorno ha calcolato che la regola del biglietto gratuito, spalmata su diecimila dipendenti del settore, con relativi figli e mogli avrebbe messo in circolo 40mila tessere non paganti. Situazione che ha indotto da tempo De Gregorio ricordare al personale l'intenzione di rivedere le procedure interne per il rilascio dei titoli, insieme al «il divieto di utilizzo senza titolo di viaggio, dei mezzi di trasporto Eav da parte di dipendenti di altre aziende di trasporto».

Tanto è bastato alla sigla Faisa-Confail per rinvigorire le ragioni dello sciopero programmato, gridando a una presunta «guerra tra poveri» scatenata con la decisione di mettere in discussione il benefit considerato non un «privilegio» ma un «diritto». Anche chiamando all'astensione dal lavoro i propri iscritti nel giorno più critico per la mobilità napoletana, con i limiti al traffico per le automobili inquinanti. «Scelta irresponsabile», sentenzia l'amministratore. «Di cosa parliamo? - si sfoga su Facebook - Vi era una prassi per cui tutti i dipendenti e familiari della aziende del tpl viaggiavano gratis sulle linee di tutte le aziende. Un tacito accordo, che non trova alcun riscontro in alcun accordo sindacale o norma di legge». Se non nel testo del 1931, che recita: «Agli agenti e loro famiglie vengono concessi annualmente, sulle linee esercitate dall'azienda, biglietti di viaggio e buoni per trasporto di bagaglio gratuito od a prezzo ridotto». «Quali sono le persone di famiglia? Nonni, zii, cognate?», si chiede De Gregorio che invita le rappresentanze a trovare un'intesa sindacale che regolamenti le agevolazioni. «Non si può continuare così, con il pesante deficit che ancora affligge l'Eav», tanto più visto che, precisa, «sono favorevole a una politica di sconti per i lavoratori».

«Sui nostri mezzi viaggiano persone che non ne hanno diritto? Non sarà perché i controlli non funzionano?», punge la segreteria provinciale del sindacato che accusa i vertici aziendali di non aver proposto soluzioni e di «denigrare le nostre ragioni agli occhi dell'opinione pubblica».

Una battaglia, quella delle «tessere familiari», destinata a continuare. Ma che suona quanto meno anacronistica, in un momento in cui a rischio, più che i viaggi gratuiti in famiglia, sono «i posti di lavoro».

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