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Violazioni, documenti e schede: la solita farsa delle primarie

Denunce di "palesi violazioni" ai gazebi delle primarie del Pd e di "censura" da parte dei candidati per la corsa a sindaco di Roma

Violazioni, documenti e schede: la solita farsa delle primarie

In questa torrida giornata di giugno, i romani sono chiamati al voto per le primarie del centrosinistra. Sono 7 in tutto, tra liste civiche e politiche, i candidati sindaci per la corsa al Campidoglio e il favorito è Roberto Gualtieri, ex ministro dell'Economia e delle finanze durante il governo Conte bis. Gli altri sono: Imma Battaglia, Giovanni Caudo, Paolo Ciani, Stefano Fassina, Cristina Grancio, Tobia Zevi. A Gualtieri stanno tirando la volata gli esponenti politici del centrosinistra più in vista e sarà probabilmente lui il candidato sindaco di Roma che sfiderà Michetti, Raggi e Calenda. Tuttavia, alle primarie tutti i candidati hanno la stessa dignità, anche se si sono sollevate molte proteste da parte di alcuni dei 7 per comportamenti poco corretti.

"Ci arrivano segnalazioni da alcuni seggi di leggerezze nei controlli dei documenti o addirittura di palesi violazioni. #primarie20giugno", si legge nel profilo Twitter del comitato elettorale di Giovanni Caudo. Ma la denuncia più forte arriva da Facebook da parte di Imma Battaglia e riguarda la campagna elettorale aggressiva messa in campo dal Partito democratico per le primarie di Roma in favore di Roberto Gualtieri. Tutti i candidati in questi giorni hanno promosso la propria candidatura, mostrando la scheda elettorale con i nomi dei 7 candidati e il segno di preferenza sopra quello che si chiede di votare.

Ma non il Partito democratico, che forse teme la debacle. Il principale partito del centrosinistra italiano ha deciso di "eliminare" tutti gli altri candidati e di lasciare solo il nome di Roberto Gualtieri nel facsimile di scheda elettorale per la promozione dell'ex ministro a sindaco di Roma. Una scelta che non è piaciuta a moltissimi simpatizzanti ed elettori ma, soprattutto alla candidata della lista civica Liberare Roma. "Ognuno sceglie come proporsi e come farsi apprezzare dal proprio elettorato. Se oscurare gli altri nomi è il vostro modo, alzo le mani. Ma voi, dovreste vergognarvi! Questo post è totalmente manipolatorio, e non riporta la verità, oltre a manifestare l’arroganza politica di un partito che non vuole, ancora una volta, mettersi in discussione. Siamo in 7, e la vostra censura è inqualificabile", ha tuonato Imma Battaglia.

Dopo aver sottolineato di aver condotto una campagna elettorale davvero degna e democratica, Imma Battaglia ha quindi concluso: "Non è oscurando gli altri che si vince. Oscurare è dittatura. Andiamo a votare, nonostante tutto e nonostante tutti, per esercitare il diritto di voto (e ricordare a chi vuole nascondere i nomi di tutte e tutti è simbolo di fascismo)".

Accanto alla voce di Imma Battaglia, sono state tantissime le critiche mosse al Partito democratico. "Avete criticato tantissimo i 5Stelle (di cui non ho simpatia e no, anticipo, non ho simpatia neanche per la destra, anzi, sono quelli che mi piacciono meno) perché la piattaforma era particolarmente facile da compromettere e perché i loro voti e le loro 'primarie' sono particolarmente manipolate e poi fate lo stesso? Ma la coerenza, dov'è?", si legge tra i tanti messaggi. O ancora. "Ma non vi vergognate? Non dico di fronte a secoli di civiltà politica, ma anche solo di fronte ai vostri elettori. Che post schifoso, che abisso etico".

Anche dalla Lega arrivano critiche per la gestione delle primarie ed è la deputata Sara De Angelis a far sentire la sua voce: "Parte male il centrosinistra: primarie pilotate, candidato che è un'anatra zoppa sin dall'inizio, zero programmi, tante chiacchiere.

Gualtieri non è quello mandato a casa perché ha scritto - male - un PNRR che non faceva arrivare a Roma nemmeno un centesimo? Con quale faccia vorrebbe amministrare la Capitale? Sarà un piacere batterlo alle urne".

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