
Bastonate sulle gambe di gazawi incappucciati, le mani legate dietro la schiena, sdraiati a terra, calci sulla faccia e alla testa. Pestaggi a uomini con gli occhi bendati, che gridano di dolore mentre vengono picchiati con oggetti metallici, malmenati con ferocia. I video sgranati mostrano anche alcuni colpi di arma da fuoco diretti alle persone riprese. Sono agenti di Hamas che abusano, aggrediscono e sparano ai residenti della Striscia. I filmati sono stati rilanciati da molti media internazionali. Il Coordinamento delle Attività Governative nei Territori (Cogat), organo dell'Idf responsabile delle relazioni con la popolazione palestinese, ha diffuso le immagini mentre Israele e Hamas si contendono la narrazione su quanto sta accadendo a Gaza. In tutti i teatri di guerra si combatte con le armi, ma anche con la propaganda, la cosiddetta infowar. Hamas, secondo Tel Aviv, cerca di enfatizzare i problemi di insicurezza alimentare, convincendo l'Onu a etichettarli come "carestia", e Israele vuole invece ricordare al mondo che molti abitanti di Gaza si considerano prigionieri sotto il regime autoritario di Hamas.
La clip in questione è stata definita "scioccante" dal capo del Cogat, il Generale Ghassan Alian: "Hamas incarna l'essenza del male ha sottolineato Alian . Le immagini illustrano come l'organizzazione terroristica Hamas opprima la popolazione, commetta abusi sui civili e usi una violenza sfrenata contro le persone per mantenere il suo dominio sanguinario e consolidare il suo potere. Hamas dimostra ancora una volta di non rappresentare gli abitanti di Gaza: li governa con forza, paura e crudeltà". Non sono note le date esatte né le precise localizzazioni in cui sono stati girati questi video. Secondo il Cogat, sarebbero stati realizzati negli ultimi giorni e documenterebbero, dunque, la brutalità sistematica con cui Hamas mantiene il controllo della Striscia.
L'organizzazione, che in passato ha represso violentemente i rivali di Fatah e altri oppositori, spesso diffonde essa stessa simili filmati per alimentare il terrore e scoraggiare ogni forma di dissenso, collaborazione con Israele o con qualsiasi autorità che non sia Hamas. Il movimento Fatah dell'Autorità Nazionale Palestinese, rivale del movimento estremista, governa la Cisgiordania e Gaza fino al colpo di stato del gruppo islamista nel 2007. Generalmente, Hamas giustifica queste violenze definendo le vittime "collaboratori" o "traditori", ma l'obiettivo resta consolidare il proprio potere interno. "Questi video sono la prova di come Hamas non solo minacci Israele, ma continui a infliggere violenza e fame al suo stesso popolo", ha ribadito l'esercito israeliano. Inoltre il movimento cerca di evitare di attirare l'attenzione sul proprio obiettivo di mantenere il potere.
È pur vero che i media internazionali sono ancora esclusi da Gaza e narrazioni spesso contrastanti impediscono di capire con chiarezza cosa lì accada. La guerra di disinformazione rischia di ledere la verità e la cronaca potrebbe diventare sempre più confusa.
Secondo lo Stato ebraico ad esempio i problemi di approvvigionamento alimentare della popolazione nella Striscia ha recentemente spostato l'attenzione più sulla critica alle politiche di Israele in materia di gestione del flusso di aiuti umanitari che sul tentativo di tagliare e appropriarsi degli alimenti da parte di Hamas.