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Vip e capi di Stato, i tesori esentasse

Svelate le liste: da Blair al re di Giordania, dalla Schiffer a Shakira. I potenti tremano

Vip e capi di Stato, i tesori esentasse

Quasi dodici milioni di documenti che per la prima volta rivelano al mondo i nomi e i dettagli finanziari di 29mila beneficiari che fanno affari schermati dall'anonimato di 95mila società off shore avviate ad hoc. È questo il clamoroso contenuto dell'inchiesta internazionale coordinata dal Consortium of Investigative Journalist (Icji), che ha visto lavorare insieme oltre 600 giornalisti di ben 150 testate internazionali. Li hanno chiamati Pandora Papers proprio perché vanno a scoperchiare i legami segreti dei miliardari di tutto il mondo con 14 studi riservati che si occupano di fabbricare queste società e spiega come le loro infinite ricchezze finiscano in paradisi fiscali come le Isole Vergini Britanniche, il Belize, Cipro, gli Emirati Arabi, Panama e la Svizzera.

Nel novero di questi azionisti spregiudicati che fanno affari al limite della legalità, usando un sistema che è stato più volte condannato, ma mai ostacolato del tutto, ci sono persone di ogni tipo. Non solo vip come Carlo Ancelotti, l'ex modella Claudia Schiffer o la cantante Shakira. Ma anche 35 capi di Stato tra i quali il Re di Giordania, i presidenti dell'Ucraina, Kenya, Cile, Ecuador, ma anche politici europei come il ministro olandese dell'Economia, il primo ministro della Repubblica Ceca Andrej Babis, nonché l'ex premier laburista Tony Blair e sua moglie Cherie. La Bbc - che nell'ambito dell'inchiesta ha lavorato con il quotidiano The Guardian - riporta anche l'esistenza di un collegamento riferito al presidente russo Vladimir Putin che porterebbe fino a Monaco. I documenti da visionare sono moltissimi e nei prossimi giorni se ne saprà sicuramente di più, ma già si sa che nella lunga lista degli affaristi finora ignoti figurano anche i nomi di vip dello sport, dello spettacolo e della moda di ogni nazionalità, italiani compresi.

Non sorprenderà nessuno probabilmente che non manchino i criminali, gli ex uomini d'affari caduti in bancarotta e poi rinati miracolosamente, ex terroristi, boss mafiosi e trafficanti di droga. Tutti questi personaggi, coperti dalle società offshore, opportunamente situate in Paesi dove non si pagano le tasse, nascondono le loro finanze al fisco e alla giustizia. Ma soprattutto, le nascondono agli altri cittadini che pagano le imposte anche per loro.

Sempre la Bbc svela che uno dei documenti più interessanti racconta come uomini particolarmente facoltosi siano riusciti, attraverso un sistema legale, ad acquistare segretamente delle proprietà immobiliari nel Regno Unito. Una rivelazione che è destinata a imbarazzare molto il governo conservatore britannico dato che, fin dai tempi di David Cameron, era stata più volte promessa l'istituzione di un registro delle proprietà offshore. Un registro che fino ad ora invece non è mai stato realizzato e questo riporta alla luce la preoccupazione che dietro queste compagnie si celino meccanismi di riciclaggio di denaro sporco.

Un esempio per tutti: secondo l'inchiesta, il presidente dell'Azerbaijan, Ilham Aliyev e la sua famiglia, accusati di aver saccheggiato il proprio Paese, sono coinvolti (insieme ad altri soci) in affari immobiliari sul territorio britannico del valore di circa 400 milioni di sterline. Ancora più imbarazzante la notizia che Aliyev e compagnia sembrano aver racimolato 31 milioni di sterline dalla vendita di una delle loro proprietà alla Crown Estate, ovvero l'impero immobiliare della Regina che viene gestito dal Tesoro e le cui entrate servono a raccogliere denaro da destinare alla Nazione. Al momento tutti questi passaggi sono perfettamente legali.

Ma non altrettanto etici.

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