Il virus corre, spinta a test e tamponi

Oggi il tavolo Speranza-Cts. Il piano: medici di famiglia coinvolti nel tracciamento

Il virus corre, spinta a  test e tamponi

Il coronavirus ha ripreso la sua corsa: più 5.724 positivi in 24 ore. E ora il timore è che avvenga il «sorpasso» rispetto alle misure di contenimento come è accaduto con la prima ondata. Un conto è intervenire sui primi casi evitando che i focolai esplodano, un altro è dover rincorrere il moltiplicarsi diffuso dei positivi perché si è di fatto perso il controllo. L'ultimo Report settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità ha messo in guardia il governo proprio in questo senso e non a caso oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un vertice con il Comitato Tecnico Scientifico cercherà di individuare gli interventi necessari a far sì che la situazione non sfugga di mano. Si deve evitare che i positivi si aggravino finendo in ospedale e si deve evitare che i ricoveri ordinari si trasformino in ricoveri in intensiva. Anche perché i lavori per i 5mila500 posti letto in più non sono neppure iniziati.

Quindi prima di tutto più test da eseguire capillarmente sul territorio e risultati più rapidi con la collaborazione dei medici di famiglia, dei privati e anche delle farmacie che hanno dato la loro disponibilità per profilassi e screening.

In questa ottica arrivano buone notizie sul fronte del tracciamento: nell'ultima settimana 1,4 milioni di utenti ha scaricato l'app Immuni per un totale di 8.145.511 italiani.

Al momento come conferma il virologo dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, il bollettino fornisce «un dato sostanzialmente stabile» preoccupa però «l'incremento in alcune regioni». E una delle soluzioni possibili allo studio degli esperti è quella di creare mini zone rosse. Anche secondo Pregliasco, visto l'aumento delle ultime settimane «è possibile programmare anche mini-lockdown senza doverli poi attuare in modo emergenziale, altrimenti si crea panico nella popolazione». Ipotesi condivisa da Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie del Policlinico San Martino di Genova. «L'errore che non va commesso è dare raccomandazioni su base nazionale quando la situazione epidemiologica è diversa da regione a regione. - avverte Bassetti-Alcune sono in difficoltà per l'aumento dei contagi e dei ricoveri e quindi hanno bisogno di una stretta maggiore, altre dove ci sono meno problemi».

Ieri il boom di nuovi casi di coronavirus è toccato nuovamente alla Lombardia: 1.140 nuovi positivi a fronte di 22.910 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 4,9 per cento, due i decessi. Non aumentano i ricoveri in terapia intensiva che restano 44, mentre sono 37. E l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, non esclude ulteriori restrizioni in attesa comunque delle indicazioni del governo.

Ma contagi continuano a crescere in tutta Italia: più 5.724 positivi e 29 morti. I tamponi effettuati in totale in 24 ore sono stati 133.084, un record che dovrebbe essere anche superato nell'ottica del contenimento. Più bassa la cifra della Campania, 664 nuovi casi, ma i tamponi effettuati sono poco più di 9mila.

Aumentano in totale i ricoveri ordinari: 250 in un giorno, portando il totale a 4.336, mentre i pazienti in terapia intensiva sono 3 in più per un totale di 390. Sale il numero delle persone in isolamento domiciliare: più 4.466. Sale quindi anche il rischio dei contagi intrafamiliari. E ora preoccupa anche la Sicilia, dove sono 285 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore. In totale sono positive 4.

143 persone, di queste 387 sono ricoverate con sintomi e 35 si trovano in terapia intensiva. Per gli altri 3.721 è stata disposto l'isolamento domiciliare. Qui l'indice Rt è salito a 1,22 come segnalato dal Report dell'Iss.

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