Coronavirus

Il virus frena, c'è il record di guariti

L'Iss: contagio fermato al Sud ma torneranno le zone rosse. Stop conferenze stampa

Il virus frena, c'è il record di guariti

Non si scende. Il contagio avanza, non con la furia di una ventina di giorni fa ma con l'ostinazione di un nemico che non ha nessuna intenzione di mollare di fronte alla nostra rabbia e alla stanchezza dello stand by. Ieri sono stati contati 3493 nuovi casi positivi, un dato di poco inferiore a quello di giovedì (+3786) ma in linea con la media dell'ultima settimana (3551). Il dato totale è di 172.434. La buona notizia semmai è che i casi attivi presto potrebbero iniziare a decrescere: ieri l'aumento è stato solo di 355 pazienti, il più basso da un mese e mezzo. Il totale è di 106.692, dei quali sempre meno in terapia intensiva: 2.812, con una diminuzione di 124 casi. Un risultato importantissimo: lo scorso 3 aprile erano ricoverati in terapia intensiva 4.063 pazienti, 1.251 più di oggi. In diminuzione anche i ricoverati in reparti ordinari, ovvero i malati meno gravi, che scendono da 26.893 a 25.786 (-1107). Le persone in isolamento fiduciario a casa sono 78.094. I nuovi morti non accennano a diminuire: ieri sono stati 575, in linea con i dati dell'ultima settimana (la cui media è 556). Ma gli esperti chiariscono che i decessi «maturano» spesso molte settimane dopo il contagio, e quindi il calo dei numeri in questo caso è ritardato. Numero record invece per i guariti: ora sono 42.727, con un aumento di 2.563 da giovedì. Importante il dato relativo ai tamponi: nelle ultime ventiquattr'ore ne sono stati fatti quasi 66mila, e la percentuale dei positivi rispetto ai test effettuati è del 5,35 per cento. «Questo è un ulteriore indicatore dell'efficacia delle misure intraprese in termini di lockdown per contenere la diffusione», ha commentato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, nel corso della rituale conferenza stampa delle 18. Rituale almeno fino a oggi. Visto che l'evento inizia a essere ripetitivo (e le domande dei giornalisti spesso sempre le stesse), il capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli ha annunciato che il punto stampa da ora si terrà solo due volte a settimana (il lunedì e il giovedì). I dati saranno resi noti attraverso comunicati e siti.

Secondo Locatelli «il fattore R con zero è gia sotto il valore di 1 diciamo attorno allo 0,8». Quanto alle regioni, la Lombardia è sempre nettamente in testa nel numero di casi attivi con 33.434 (il 31,3 per cento del totale), davanti a Piemonte (13.998), Emilia-Romagna (13.585), Veneto (10.618), Toscana (6.583) e Lazio (4.214).

In mattinata l'Istituto superiore di sanità, come sempre il venerdì, aveva registrato alcune linee di tendenza nella diffusione del coronavirus. facendo tornare in voga le «zone rosse». «L'unica fatta all'inizio - spiega il presidente Silvio Brusaferro - è stata Codogno e funzionava. Probabilmente, in una fase 2 o uno e mezzo, dovremo mantenere misure di distanziamento sociale ma si spera che il virus circoli meno rapidamente. In questa fase sarà importante il controllo del territorio, l'identificazione rapida dei focolai, quindi il rintraccio e l'isolamento dei contatti.

Dunque, le zone rosse torneranno a essere importanti quando non ci sarà più il lockdown totale del Paese».

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