Coronavirus

Il virus impatta sulle gravidanze: crescono i decessi di madri e figli

Chiusure, servizi interrotti, paura: uno studio di varie università inglesi registra i danni che l'effetto-pandemia ha fatto anche nei reparti maternità

Il virus impatta sulle gravidanze: crescono i decessi di madri e figli

La pandemia ha avuto un forte impatto sulle donne in gravidanza. C'è stato, infatti, un aumento di circa un terzo della mortalità materna e della nati mortalità («stillbirth», cioè la morte prima della nascita o durante il parto) rispetto al passato nonché un peggioramento della salute mentale, con una crescita di depressione postnatale e ansia. I dati arrivano da uno studio di varie Università inglesi, pubblicato sulla rivista The Lancet Global Health, che ha revisionato 40 ricerche di 17 Paesi. Nel complesso, i risultati sono stati peggiori nei Paesi a basso e medio reddito, evidenziando la necessità di un'azione immediata per preservare l'assistenza alla maternità sicura in tutto il mondo, soprattutto durante l'emergenza globale. Inoltre le donne che hanno necessitato di un intervento chirurgico per gravidanze ectopiche sono aumentate di quasi sei volte. Per i ricercatori la pandemia ha influenzato i tassi di nati mortalità e di nascita pre-termine potenzialmente come risultato di una riduzione dell'assistenza sanitaria per paura dell'infezione e della minore fornitura di servizi di maternità, aumentando il divario tra Paesi ricchi e poveri.

«La pandemia ha avuto un profondo impatto sui sistemi sanitari di tutto il mondo - afferma Asma Khalil della St George's University di Londra, autrice principale dello studio -. L'interruzione dei servizi, le chiusure a livello nazionale e la paura di frequentare le strutture sanitarie ci dicono che gli effetti negativi del Covid-19 hanno conseguenze sulla salute che vanno oltre le malattie e i decessi causati dal virus stesso. Lo sconvolgimento legato alla pandemia ha portato alla morte evitabile di madri e bambini, specialmente nei paesi a basso e medio reddito. Esortiamo quindi i politici e i leader sanitari a dare priorità a un'assistenza alla maternità sicura, accessibile ed equa all'interno della risposta strategica alla pandemia, per ridurre gli esiti avversi della gravidanza in tutto il mondo».

I ricercatori hanno esaminato i risultati di 40 studi pubblicati tra il 1° gennaio 2020 e l'8 gennaio 2021, di 17 paesi con dati relativi a più di 6 milioni di gravidanze, durante e prima della pandemia, escludendo quelli che si concentravano solo sulle donne infettate dalla SARS-CoV-2. L'analisi ha evidenziato che le probabilità di mortalità perinatale (quindi di morte fetale tardiva o cosiddetto «nato morto») sono aumentate di più di un quarto (il 28 per cento) rispetto ai casi in pre-pandemia.

Per quanto concerne la nascita pre-termine, invece, sono state evidenziate alcune differenze in base al reddito dei Paesi coinvolti nell'indagine: solamente in quelli più ricchi c'è stata una riduzione di quasi il 10 per cento, «forse per una diminuzione di nascite spontanee o piuttosto per quelle che richiedono l'induzione precoce del travaglio o il parto cesareo - ipotizzano i ricercatori -. Un peso importante hanno avuto probabilmente i cambiamenti nella fornitura di assistenza sanitaria e nei comportamenti della popolazione». Dai tre studi che hanno riportato l'uso della chirurgia per il trattamento delle gravidanze ectopiche (o extrauterine, cioè nelle quali l'impianto dell'ovulo fecondato avviene in sedi diverse dalla cavità uterina), l'analisi dei dati aggregati ha rivelato che i tassi di chirurgia erano quasi sei volte più alti durante la pandemia rispetto a prima. Se scoperte precocemente, le gravidanze ectopiche possono in genere essere trattate con i farmaci, quindi l'aumento degli interventi chirurgici può essere un'indicazione che più donne hanno ritardato la ricerca di cure.

Poiché non ci sono state differenze per altre complicanze, come il diabete gestazionale, o pratiche chirurgiche, come il parto cesareo, i dati emersi indicano che le donne hanno sperimentato un duro contraccolpo durante la pandemia, e quindi c'è la necessità di dare priorità a un'assistenza alla maternità sicura, accessibile ed equa all'interno della risposta strategica a questa pandemia e nelle future crisi sanitarie.

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