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Come vivremo se vincono i grillini: al buio, al freddo e senza le auto

Con i Cinque stelle al governo, nel 2050 bandite tutte le energie non rinnovabili. «Ci scalderemo con maglioni e coperte»

Come vivremo se vincono i grillini: al buio, al freddo e senza le auto

Nell'Italia del 2050, con il Movimento Cinque Stelle al governo da almeno 32 anni, il piano energetico dei grillini votato su Rousseau avrà raggiunto i suoi risultati: eliminato l'utilizzo di qualsiasi energia che non sia rinnovabile, abolite tutte le forme di energia fossile ma, soprattutto, anche tutte le importazioni. A metà del secolo tutto ciò che sarà consumato per accendere lo stivale sarà Made in Italy. Tradotto: «Prepariamoci a comprare maglioni e coperte» sintetizza l'analista Luca Longo, dato che produciamo in proprio solo l'8% del petrolio e il 10% del gas che consumiamo. Infatti secondo l'idea di Paese del M5s «dovremmo trovare il modo di sostituire con altre fonti quei 7,92 barili di petrolio più 1.103 metri cubi di gas che ogni anno consuma ciascun cittadino, oppure ridurre i nostri consumi energetici in misura equivalente».

Entro il 2050 i grillini prevedono che pure «il gas naturale, che avrà avuto un ruolo importante nella transizione verso il nuovo sistema energetico sarà abbandonato sui due fronti della generazione, elettrica e termica». Già, quella stessa risorsa che il Movimento da una parte conta di utilizzare in misura maggiore per sopperire alla mancanza dei combustibili fossili nella produzione di energia, ma che dall'altra parte ostacola schierandosi con i no Tap in Puglia. Lo strabismo grillino è ancora più evidente sul caso del gasdotto, visto che il «tubo», portando ogni anno in Europa 10 miliardi di metri cubi di gas, risponderebbe proprio alle esigenze imposte dalla rivoluzione verde a cinque stelle: «La battaglia va contro gli stessi interessi del piano riflette Longo - È evidente che l'abbandono di carbone e petrolio comporterà, almeno all'inizio, un aumento dei consumi di gas. Da dove prendiamo questo surplus necessario per sopravvivere alla transizione?». Di sicuro non da nuove infrastrutture di approvvigionamento: «Le centrali a gas naturale potranno sostituire le centrali a carbone esistenti, ma non dovranno essere costruite nuove centrali alimentate da fonti fossili», recita il programma.

Ecco perché l'Italia, secondo i più critici, per raggiungere i traguardi dei pentastellati rischia di attraversare una «grande crisi energetica» perseguendo una riduzione dei consumi del 37%. Il crollo non sarà omogeneo: mentre agricoltura, industria, servizi e residenziale potranno calare «solo» del 30%, i trasporti dovranno arrivare al 50%. Anche l'energia termica dovrà centrare una riduzione di oltre il 72% grazie ai previsti miglioramenti «dell'efficienza degli impieghi finali e alla sostituzione degli usi termici con quelli elettrici». Primo passo per avvicinarsi al disegno del Paese verde immaginato da Grillo? Il blog è chiaro: determinanti saranno «le politiche individuali» che «possano consentire una progressiva transizione dalle forme energetiche convenzionali alle nuove forme energetiche rinnovabili e sostenibili». Nel dettaglio ecco i precetti del M5s: «Affidarsi al trasporto pubblico oppure privato, scegliendo un'autovettura elettrica» .

E poi la raccomandazione: «Fare una selezione dei cibi che arrivano sulle nostre tavole: con un'azione collettiva possiamo scoraggiare l'utilizzo di prodotti chimici propendendo per altri generi agricoli».

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