Fermare gli annunci della categoria «AAA Affittasi, ma solo a coppie etero. Astenersi perditempo, trans, gay e lesbiche» è impresa disperata: un imbecille che faccia inserzioni imbecilli si troverà sempre». Ma - ammettiamolo - un po' da imbecilli è anche scandalizzarsi ogni volta che simili inserzioni vengono pubblicate sul web. Le giaculatorie che condannano «l'inaudito post omofobo» risultano infatti ridicole almeno quanto le «motivazioni» portate dagli ottusi locatori difensori dell'ancien régime sessuale per giustificare la propria avversione nei riguardi del mondo LGBT (sigla che identifica - ci assicura un abituale frequentatore di «saune» - la vaporosa comunità formata da lesbiche, gay, bisessuali e transgender).
Non si era ancora spenta l'«indignazione» per il tizio calabrese contrario nel suo bed and breakfast all'ingresso di «gay e animali», che ecco spuntare un caio pugliese che rincara la dose: «Non si accettano persone che aderiscono alla ideologia gender e coppie omosessuali anche se unite con rito civile». È questa infatti la frase che campeggia nella descrizione di un appartamento vicino a Melendugno (Lecce) messo in affitto su un sito web di case vacanza, e che dopo il caso della coppia gay respinta pochi giorni fa da un alloggio vacanze a Vibo Valentia, «torna ad accendere i riflettori sul tema dell'omofobia e della discriminazione». Ora - detto con la dovuta energia che il «tizio» calabrese e «caio» salentino sono due gran fessi - potremmo evitarci la solita litania vittimista di Arcigay e associazioni similari?
No, perché queste sigle LGBT (e chi più ne ha, più ne metta) su questi casi di «discriminazione omofoba» ci campa alla grande. Per averne conferma, basta sentire l'indignato piagnisteo del segretario nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni: «Dopo il caso della coppia gay respinta da una struttura turistica di Vibo Valentia, i nostri soci ci hanno segnalato un altro annuncio analogo, questa volta in Salento. Nella descrizione dell'immobile oltre all'elenco dotazioni e dei servizi inclusi nel prezzo, viene fatta una precisazione: gli omosessuali non sono graditi».
Per liquidare la cosa, basterebbe una pernacchia o una risata; e invece no, a Piazzoni conviene la piazzata: «Alla reiterata richiesta di informazioni su questo punto i proprietari non danno risposta. È evidente che il prolungato vuoto normativo sull'omotransfobia (termine intrigante almeno quanto «petaloso», ndr) in Italia sta producendo un fenomeno raccapricciante, una sorta di esibizionismo della discriminazione, forte di un'impunità garantita dalle leggi e dalla politica.
È indispensabile allora mettere in campo un intervento strutturale e normativo che escluda l'omotransfobia (ancora!, ndr), così come tutte le discriminazioni e i razzismi, dall'esercizio di servizi destinati al pubblico, anche se messi in campo da privati».Buone vacanze. «Omotransfobia», permettendo.
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