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Voto di scambio in Piemonte, si dimette il consigliere Rosso

Dopo le accuse di voto di scambio con la 'ndrangheta, Roberto Rosso si è dimesso da consigliere regionale del Piemonte e da consigliere comunale di Torino

Voto di scambio in Piemonte, si dimette il consigliere Rosso

Dopo le accuse di voto di scambio con la 'ndrangheta che lo hanno fatto finire in manette, Roberto Rosso si è dimesso. Il 58enne ha infatti lasciato le due cariche per le quali era stato eletto: quella di consigliere regionale del Piemonte e quella di consigliere comunale di opposizione a Torino. Le dimissioni sono state ufficializzate sia in Regione, sia a Palazzo di Città. "Roberto Rosso non era obbligato a dimettersi, la sua è stata una scelta etica autonoma per senso di responsabilità politica", ha voluto sottolineare il suo legale, Giorgio Piazzese.

Il consigliere, eletto con Fratelli d'Italia e poi espulso dal partito, è stato arrestato con l'accusa di aver chiesto voti alla 'ndrangheta. Quella di dimettersi, ha precisato l'avvocato Piazzese, è una decisione personale, "maturata nella sua coscienza per il rispetto verso le istituzioni e i cittadini. Consapevole della propria totale estraneità alla criminalità organizzata, auspica che la vicenda sia trattata nelle competenti sedi giudiziarie, le sole dove può e deve trovare soluzione".

Roberto Rosso è stato arrestato, insieme ad altre sette persone, lo scorso 20 dicembre con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso nell'ambito di un'inchiesta sull'ndrangheta condotta dalla Guardia di Finanza di Torino e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Tra le condotte illecite, oltre all'associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, è stato contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso. Accusato di aver pagato 15 mila euro in cambio di un pacchetto di voti, il 58enne si è fin da subito dichiarato estraneo ai fatti.

Dura la reazione della leader di FdI, Giorgia Meloni. "Stamattina è stato arrestato con l'accusa più infamante di tutte: voto di scambio politico-mafioso - aveva dichiarato la Meloni -. Mi viene il voltastomaco. Perché io, e tantissimi altri FdI, abbiamo iniziato a fare politica proprio per combattere ogni forma di criminalità organizzata. La mafia, la camorra e la 'ndrangheta ci fanno schifo e ci fa schifo chi scende a patti con loro". Poi l'espulsione dal partito al quale aveva aderito da poco più di un anno. La carriera politica di Rosso era però iniziata negli anni Novanta: cinque volte deputato, ha militato nelle file di Forza Italia e, oltre ad essere stato membro in più commissioni parlamentari, ha ricoperto il ruolo di sottosegretario alle Politiche agricole e forestali.

Come riporta Repubblica, al posto di Roberto Rosso, in Consiglio regionale arriverà ora Davide Nicco, esponente di Fratelli d'Italia ed ex sindaco di Villastellone.

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