Voucher, il governo si piega alla Cgil. Gentiloni: "Non è il momento di dividere il Paese"

Il Consiglio dei ministri ha abrogato le norme sui voucher a partire dal primo gennaio 2018 per consentire l'esaurimento di quelli già acquistati

Voucher, il governo si piega alla Cgil. Gentiloni: "Non è il momento di dividere il Paese"

Dopo un'ora di riunione a Palazzo Chigi il governo ha deciso di abrogare i voucher, i buoni lavoro impiegati per remunerare i lavori occasionali.

Il Consiglio dei ministri ha così varato un decreto di legge ad hoc. La soppressione dei tre articoli, 48,49 e 50, del Jobs Act del 2015, partirà operativamente dal 1 gennaio 2018 per consentire l'esaurimento dei voucher già acquistati.

"Il consiglio dei ministri ha approvato un decreto che abroga le norme sui voucher e sugli appalti oggetto dei referendum convocati per il prossimo 28 maggio nella consapevolezza che l'Italia non ha certo bisogno nei prossimi mesi di una campagna elettorale su temi come questi", ha dichiarato Paolo Gentiloni. Il decreto contiene anche le nuove norme sugli appalti per il reinserimento del principio di solidarietà tra committente e appaltatore.

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti in conferenza a Palazzo Chigi dopo il Cdm ha dichiarato che "non si potrà tornare ai voucher ma servirà ragionarci anche in Europa". "Con l'abolizione dei voucher il rischio di aumento del lavoro nero esiste. Ma non dimentichiamo che il lavoro nero è vietato - ha continuato. Dobbiamo partire dall'idea che le imprese devono fare le cose secondo la legge ed è doveroso pensare che i rapporti di lavoro vengano regolati dai contratti di lavoro".

Prima della riunione Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Area popolare, aveva espresso la sua opinione a riguardo: "Ribadisco che Area popolare è assolutamente contraria all'abolizione dei voucher. Non ci si può far ricattare dalla Cgil facendone pagare il prezzo ai giovani e ai precari che grazie a questo strumento lavorano.

Chiediamo che il presidente del Consiglio si faccia garante, durante il periodo di transizione, della presentazione di un decreto che reintroduca elementi di flessibilità come ad esempio i voucher alla francese o i mini jobs alla tedesca. In caso contrario il nostro voto su un decreto che per evitare un referendum riporta indietro di vent'anni il Paese non ci sarà. Meglio allora sentire che cosa ne pensano gli italiani".

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